Il sistema di metropolitane che scende di più nel sottosuolo è anche uno dei più misteriosi del mondo, dando adito a teorie cospirazioniste. Ecco dove si trova, il suo record e i suoi segreti.
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La metropolitana più profonda del mondo: l’unica che non ha nomi di luoghi alle stazioni
# Le due uniche linee scorrono a 110 metri sotto il livello del suolo
La metropolitana di Pyongyang, capitale della Corea del Nord, si compone di due linee per un’estensione di 22,5 chilometri e 17 stazioni, di certo non una delle reti più estese. Il suo record infatti è un altro: tutte le gallerie e le fermate si trovano a 110 metri sotto il livello del suolo, nessun altro sistema di trasporto metropolitano scende così in basso. Il tracciato si ispira a quello della metro di Mosca, così come anche gli interni opulenti delle stazioni caratterizzati da pavimenti e colonne di marmo, opere d’arte e enormi lampadari.
# I nomi delle stazioni provengono dal vocabolario della rivoluzione coreana
Rispetto alle stazioni di tutto il mondo, quelle delle linee metropolitane della Corea del Nord non sono identificate dal nome dei luoghi in cui sono ubicate, ma da concetti pomposi provenienti dal vocabolario della rivoluzione nordcoreana, come camerata di guerra, paradiso o ritorno trionfale. Oltre a questo all’interno delle stazioni e dei treni, invece della pubblicità, viene diffusa la propaganda di regime: dagli altoparlanti vengono diffusi i programmi radiofonici della radio di Stato, sulle banchine si trovano le copie del Rodong Sinmun, il giornale ufficiale del Partito del Lavoro di Corea, ci sono statue, dipinti e mosaici raffiguranti Kim Jong.
# In caso di guerra o disastro nucleare le stazioni si trasformano in bunker, ma sono altri i misteri ancora irrisolti
Oltre a essere la rete di metropolitana più profonda al mondo è anche quella con più misteri e questo ha dato adito a teorie cospirazioniste. Per questioni di segretezza le visite sono concesse solo attraverso gruppi di turisti specifici, si possono visitare solo alcune delle stazioni e non può essere effettuato un viaggio completo. Lo stesso accade anche per la visita del resto della città dove gli itinerari sono fortemente pianificati dalle guide turistiche e alcune aree sono rigorosamente vietate.
Si ritiene che le diverse stazioni siano collegate a importanti installazioni militari e che l’esercito e i responsabili di governo dispongano di linee segrete a loro disposizione che non sono tracciate sulla cartina. In più, chi accede alle stazioni potrà notare le enormi porte in acciaio poste al loro ingresso, utili in caso di guerra o disastro nucleare, per trasformare le stazioni stesse in veri e propri bunker.
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FABIO MARCOMIN
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