Ci sono strade a Milano che racchiudono storie straordinarie. Una di queste è tanto piccola quanto grande il mistero che nasconde.
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La «stradina dei misteri» di Milano
# La famiglia che gli ha dato il nome
Una corta stradina di circa 36 metri a fondo chiuso: si trova in Piazza Sant’Alessandro all’incrocio con Via della Palla. Il nome proviene da una nobile famiglia di origine longobarda, i Pusterla: proprio qui avevano la propria abitazione, nel palazzo in mattoni sulla sinistra del vicolo. La famiglia fu al centro di un’intrigata e drammatica vicenda. Ma procediamo un passo alla volta.
# La tradizione della “Facchinata del cavallazzo”
La “Facchinata del cavallazzo” era una stravagante usanza della famiglia Pusterla: si facevano trasportare in Piazza del Duomo all’interno di un enorme cavallo di legno, come quello dell’Iliade di Omero. Il cavallo si apriva e ne uscivano i componenti della famiglia che elargivano doni per i milanesi. Si trattava di una famiglia molto appariscente. Forse troppo.
# La sterminio dei Pusterla
La famiglia ebbe una fine disgraziata. Non per l’usanza del cavallo ma per motivi di cuore. Il Signore di Milano Luchino Visconti si innamorò di Margherita, moglie di Francesco Pusterla. Lei lo rifiutò e informò il marito il quale mise in atto una congiura per uccidere il rivale. Quest’ultimo venne a conoscenza del piano e fece incarcerare i due sposi per poi ucciderli con un’orrenda decapitazione. Non solo: fece fare la stessa fine a chiunque facesse parte della famiglia dei Pusterla, sequestrando anche i beni in loro possesso.
# La Vergine del Facchini, l’antico affresco abbandonato
Questo vicolo intitolato alla storica famiglia oggi è utilizzato come retro delle attività di Via Torino e imbruttito dagli impianti di climatizzazione. Si può comunque ammirare un antico affresco di Madonna con Bambino che la tradizione ha soprannominato “La Vergine dei facchini”, risalente al Cinquecento. Si trova in uno stato di apparente abbandono a cui si aggiunge, a peggiorare la situazione, un inutile cartello di divieto di sosta dato che nessuno lo rispetta.
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FABIO MARCOMIN
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