Tra le pieghe di uno dei grandi viali alberati di Milano, c’è un angolo che racconta una storia diversa dal solito ritmo frenetico della città, un microcosmo urbano a forma di mezzaluna che un tempo brulicava di botteghe di scalpellini. Oggi, nonostante le attività siano cambiate, l’atmosfera di un’epoca passata rimane intatta, custodita tra mattoni e verde.
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L’angolo «nascosto» di Milano: il Cortile degli Scultori, «il più bello del mondo»
# Il borgo a mezzaluna dove batteva il cuore degli scalpellini
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Nel cuore del Municipio 8, a nord-ovest di Milano, al civico 14 di Viale Mac Mahon, si nasconde un piccolo gioiello cittadino. Lungo questo ampio viale, affiancato da un doppio filare di alberi e solcato dai binari del tram, c’è l’ingresso quasi segreto di un cortile che racconta una storia dimenticata: quella di un minuscolo borgo a forma di “mezzaluna”, un tempo vivace grazie alle botteghe degli scalpellini.
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A pochi passi dal Cimitero Monumentale, questi artigiani hanno lasciato il loro segno contribuendo a decorare il più bel museo a cielo aperto di Milano con opere straordinarie. Il cortile è ancora oggi incorniciato da piccoli edifici in mattoni rossi, immersi nel verde, e da una vecchia cascina che conserva intatto il fascino di un’epoca passata.
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# Quando la cascina era al servizio della casa più lussuriosa di Milano
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Non lontano da questo angolo nascosto di Milano, sorge la celebre Villa Simonetta, una dimora rinascimentale situata in via Stilicone 36. Edificata alla fine del XV secolo, la villa ha attraversato secoli di storia, passando di mano in mano tra diverse famiglie nobiliari. Particolarmente nota è la figura di Clelia Simonetta, figlia della famiglia Simonetta, la quale, rimasta vedova, divenne protagonista di numerose dicerie a causa della sua vita amorosa movimentata. Le cronache dell’epoca raccontano di feste sfarzose e di misteriose sparizioni di giovani uomini, alimentando leggende oscure intorno alla villa.
La cascina del borgo, originariamente un mulino utilizzato per il taglio delle lastre di marmo, era parte integrante della tenuta della villa, fornendo supporto alle attività della dimora.
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# Oggi tra grafici e pubblicitari resiste ancora uno scultore
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Con il passare del tempo, gli spazi del borgo hanno subito una trasformazione, adattandosi alle esigenze moderne. Le antiche botteghe degli scalpellini hanno lasciato il posto a studi di grafica, agenzie pubblicitarie e gallerie d’arte. Tuttavia, l’arte della scultura non è scomparsa del tutto da questo luogo.
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Resiste infatti la presenza di Mauro Baldessari, scultore e docente originario di Rovereto, diplomato presso la Scuola di Incisione di Trento. Nel corso della sua carriera, Baldessari ha realizzato opere per il Cimitero Monumentale e il Duomo di Milano, oltre a sculture presenti in città come Tokyo, Puebla, Bogotà, Betlemme e in India. Nella sua biografia su Instagram, si definisce “scultore a Milano nel cortile più bello del mondo”, sottolineando il legame profondo con questo luogo.
Nonostante i cambiamenti, il cortile mantiene intatta quell’atmosfera speciale che continua a ispirare artisti e creativi, fungendo da rifugio per l’arte nel cuore pulsante di Milano.
Indirizzo: Via Mac Mahon, 14
Spunto: milanopersempre IG
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FABIO MARCOMIN
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