Roma chiama, Milano risponde. Ha fatto scalpore l’articolo sulle 5 cose più inutili fatte dalla giunta Gualtieri a Roma. Anche se Milano non riesce a raggiungere le vette di creatività degli amministratori della Capitale, la giunta Sala è riuscita comunque a sorprendere i milanesi con iniziative inutili. Come queste
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Le 5 cose meno azzeccate fatte dalla giunta Sala
#1 Le ciclabili «crea-traffico»

Quando il troppo stroppia. Difficile trovare un milanese che non riconosca che in fatto di ciclabili la giunta Sala si sia fatta prendere un po’ la mano. L’introduzione di alcune piste, come quelle in Corso Buenos Aires, ha suscitato molte critiche per la loro pericolosità e scarsa utilità, causando traffico senza migliorare davvero la mobilità sostenibile. Gli automobilisti si trovano con una carreggiata ridotta nell’arteria commerciale più lunga di Milano, aumentando la congestione e rendendo il transito più pericoloso. I commercianti lamentano una drastica riduzione degli spazi per carico e scarico merci, con effetti negativi sulle attività locali.
C’è poi l’incrocio tra corso Monforte e via Visconti di Modrone, un vero rebus anche per chi usa la bicicletta, oltre che pericoloso pure per i pedoni.

#2 Gli sfalci ridotti del verde per tutelare la biodiversità
La strategia del Comune di Milano per i parchi o comunque le zone inerbite è quella di ridurre lo sfalcio dell’erba. Ufficialmente “per tutelare la biodiversità”. Una scelta fatta da alcune città europee e che Palazzo Marino ha deciso di adottare. In questo modo, come spiegato dall’amministrazione comunale, le piante possono completare il loro ciclo vegetativo fino alla fioritura e alla produzione di seme, e oltre a salvaguardare la biodiversità, c’è un risparmio di risorse e viene migliorata la qualità del suolo e dell’aria.
Il risultato al momento è erba alta fino a un metro, che rende inutilizzabili le panchine delle aree verdi, e più che la biodiversità sembra aumentare degrado e senso di incuria.
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#3 Il divieto di fumo all’aperto

Dal 2021, il Comune ha imposto restrizioni sul fumo in luoghi pubblici come fermate dei mezzi, parchi e stadi, con la promessa di una Milano più pulita e respirabile. Il divieto è stato di recente esteso a qualsiasi area della città, anche agli spazi aperti, con l’obbligo di stare almeno a 10 metri di distanza dalle altre persone. Prevista una sanzione da 40 a 240 euro. Il problema? È un divieto praticamente inapplicabile. Non esistono controlli seri e la maggior parte dei milanesi neppure sa dove può o non può fumare.
#4 L’acqua del sindaco nel brick

Nel 2022 l’amministrazione di Milano ha avuto un’idea curiosa: prendere l’acqua del rubinetto, gratuita e disponibile in tutta la città, e confezionarla in brick di cartone. Un’operazione che, secondo l’assessore all’Ambiente Elena Grandi, ridurrebbe il consumo di plastica monouso. Peccato che il cartone poliaccoppiato utilizzato contenga anche plastica e alluminio, rendendolo più difficile da smaltire rispetto alle normali bottiglie di plastica.
L’acqua in questione è la stessa che sgorga dalle 650 fontanelle e 53 casette idriche della città, spacciata come “minerale” ma essendo sottoposta a processi di disinfezione e potabilizzazione non potrebbe esserlo. Invece di incentivare i cittadini a bere direttamente da queste fonti gratuite, si è preferito spendere soldi pubblici per imbottigliare e distribuire acqua in eventi e alla Protezione Civile e soprattutto generare nuovi rifiuti.
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#5 La campagna “Gentilmente” per sensibilizzare i milanesi al rispetto delle regole
Sempre nel 2022, la giunta Sala ha deciso di realizzare una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare i milanesi al rispetto delle regole stradali, di decoro e di civiltà. Il fil rouge era dato dalla parola “gentilmente”, con la quale si voleva in modo educato convincere i milanesi a raccogliere gli escrementi del cane e gettarli nel cestino, a non buttare i mozziconi in strada o al rispetto della precedenza di pedoni. L’esito non è stato quello sperato e anche cittadini e associazioni avevano espresso la loro contrarietà per l’inutile iniziativa.
Questi alcuni commenti lasciati dai cittadini sotto al post dalla pagina facebook di Palazzo Marino:
- «Se ripristinate i cestini forse la gente eviterebbe di lasciare gli escrementi degli animali per terra. Nella mia zona ne avete tolti parecchi. Cortesemente ripristinateli.» – Simona Ventura
- «Magari, sempre gentilmente, far circolare anche qualche vigile, perché altro che mozziconi ci sono per strada» – Simona Baraldo
- «Per strada non ci sono solo mozziconi …ma bottiglie di birra , spazzatura abbandonata , secchi di imbianchini e materiale edile in giro , materassi , pannolini, bicchieri, ciabatte, mobili x non chiamare Amsa, ma perché non fatte i controlli? Non esiste solo il centro … Ma perché anziché togliere i cestini non li mettete ? Siamo stufi di fare segnalazioni di inciviltà e maleducazione … Mettete le telecamere almeno potete individuare i responsabili … O no?» – Maria Luisa Uras

L’Associazione Antismog invece aveva replicato con la campagna “impunemente”, soprattutto per quanto riguarda il rispetto del Codice della Strada, con la presidente Lucia Robatto che aveva detto: «Anche noi amiamo la gentilezza, ma quando si tratta del Codice della Strada è bene per prima cosa ricordare che rispettarne le regole non è una questione di fare le cose ‘gentilmente’ ma di assoluto dovere».
Continua la lettura con: A Milano non si può più: la città delle opportunità è diventata la «capitale mondiale dei divieti»
FABIO MARCOMIN
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SOLO CINQUE MALEFATTE CINQUE. COME SIETE GENEROSI!
più facile vietare che fare. non sapendo che pesci pigliare, si vieta la pesca. logico, no? totale insipiena di questa amministrazione