Di alcune non c’è più traccia se non nei ricordi dei giovani degli anni ’80 e ’90, di altre se ne sente ancora parlare anche se hanno cambiato completamente stile. Sono le discoteche del pomeriggio, locali che nell’ultimo ventennio del Novecento diventarono i luoghi di ritrovo per la maggior parte dei giovani milanesi.
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Le “mitiche” discoteche di Milano dove si ballava di pomeriggio: la fotogallery degli anni ’80 e ’90
# La Milano da ballare alla luce del sole
La Milano da ballare, prima, non era solo by night. C’era un tempo in cui le discoteche erano aperte fin dal pomeriggio e popolate da giovani adolescenti che avevano voglia di divertirsi. Le discoteche del pomeriggio nascono negli anni ’70, ma è solo a partire dagli anni ’80 fino a metà dei ’90 che diventano una moda. La scelta di aprire le discoteche anche il pomeriggio fu un lampo di genio: accontentava quella voglia di divertirsi dei giovani minorenni che non potevano entrare nelle discoteche la sera, perché riservate agli over 18. E così, tra il fumo delle sigarette e dei fumogeni che creavano l’ambiente e i drink particolarmente carichi, la musica era la vera protagonista della giornata. Si sceglievano i locali in base al genere che veniva suonato ma, in quasi tutte, la chiusura era riservata ai lenti. In perfetto stile “Tempo delle Mele”:
Ma quindi quali erano le discoteche pomeridiane più frequentata a Milano?
# Central Park
Il Central Park si trovava in un enorme struttura in fondo a via Padova, angolo via Rovigo, con il dj chiuso in un finto elicottero e una Manhattan stilizzata sulle pareti.
# Vogue
In Corso Buenos Aires il sabato e la domenica pomeriggio si andava al Vogue.
# Caesar’s Palace
Più familiarmente il Caesar. In Corso di Porta Romana, con le sue statue di plastica.
# Shocking Club
Uno degli ultimi a mollare la disco di giorno. Si trovava sotto il Teatro Smeraldo e le sue code sul marciapiede sono uno dei ricordi indelebili della Milano degli anni Novanta.
# I locali Dark: l’Histeryca e il Taxi Club
Erano gli anni delle mode che identificavano i diversi gruppi. Paninari da una parte, dark, rockabilly, ska, teddy boys, mods dal lato opposto. I loro luoghi del pomeriggio erano l’Histeryca e il Taxi Club di via Redi dove risuonavano Smiths, Cure e i Depeche.
# Le Cinemà: il top per i paninari
Il ritrovo eletto per i paninari dei primi anni Ottanta era Le Cinemà di via Ricciarelli. Dove si ballavano i Duran, i Pet Shop Boys, gli Wham!, i Dead Or Alive con le mani immancabilmente sulla cintura El Charro.
# L’Odissea 2001
Nota come solo l’Odissea, altro ritrovo di culto di quegli anni in via Besenzanica lungo via Forze Armate dove si suonava musica rock.
# Linea club
Altro punto di riferimento dei paninari e, prima, dei sanbabilini. Proprio in piazza San Babila il “linea”, tra i più pettinati e più inaccessibili di Milano. Quante lacrime per chi veniva “rimbalzato” dai buttafuori.
# Merry go-round e Belle Epoque
Molto ambito l’accesso anche per il Merry go-round di via San Pietro all’Orto e il Belle Epoque poi diventato Ipotesi, in piazza XXIV Maggio, su due piani.
# Altre disco degli anni Ottanta
Milano in quegli anni brulicava di discoteche. Altri locali che ebbero i loro momenti di gloria nei pomeriggi degli anni Ottanta sono la 23th in via Canonica, il Divina di via Molino delle Armi, il Vogue in via Carducci, lo Zeus in Moscova, l’Amnesie di via Cellini, il SI o Si, poi 222 di via Vittadini, il Time di corso Lodi, già Skylab, e l’Anyway in corso Europa.
# Quelli degli anni Novanta
La maxi discoteca del Parco delle Rose, poi Borgo del Tempo Perso, con le sue tre piste e piscina in zona Corvetto. Il City Square, in via Castelbarco, l’Hollywood, il Tocqueville e il Rolling Stone. Ecco alcune foto per un tuffo nei ricordi dei weekend milanesi.
# I lenti più gettonati
“The Power of Love” dei Frankie Goes to Hollywood, “Careless Whisper” degli Wham!, “Time after time” di Cindy Lauper, “True” degli Spandau Ballet e “Save a Prayer” dei Duran Duran.
# La Fotogallery
Speciale ringraziamento a: Pagina Milano Scomparsa
Continua la lettura con: Quando a MILANO c’era la “FEBBRE del SABATO POMERIGGIO”
BEATRICE BARAZZETTI
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