“Milanese scrisse, amò, visse”: al cimitero delle stelle di Parigi c’è una tomba di un grande innamorato di Milano

A Milano perse letteralmente la testa

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Ph. piera lamperti

Tomba di Stendhal al cimitero di Montmartre a Parigi, da notare l’epitaffio in italiano. Ma scalpellino francese… manca l’accento sulla o di amò. Ma perché il grande autore francese si è definito in questo modo? Foto cover: Piera Lamperti

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“Milanese scrisse, amò, visse”: al cimitero delle stelle di Parigi c’è una tomba di un grande innamorato di Milano

Il suo vero nome era Marie-Henri Beyle, ma divenne universalmente noto come Stendhal. In realtà era francese al 100%. Nasce a Grenoble il 23 gennaio 1783, arriva per la prima volta a Milano a diciassette anni, durante l’occupazione napoleonica, dove si ferma per due anni arruolandosi militare. Come scrisse sulla lapide a Milano amò: perse letteralmente la testa per Angela Pietragrua, da lui definita «sublime sibilla, terribile nella sua bellezza folgorante e soprannaturale».

In seguito viaggiò e visse in molti altri luoghi d’Europa, ma ormai l’imprinting era quello: amò definirsi sempre milanese, per tutta la vita e anche oltre: quando morì a Parigi il 23 marzo 1842 decise di incidere sulla sua tomba a Montmartre questo epitaffio per sintetizzare la sua vita: «Arrigo Beyle / Milanese / Scrisse / Amò /».

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