Un quartiere poco noto ha degli aspetti bizzarri che forse in pochi conoscono. Vediamo quali sono.
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Il quartiere più strano di Milano
#1 Si chiamava Regina Elena: era il più esteso quartiere popolare realizzato tra le due guerre
Realizzato fra il 1925 e il 1928 sotto la direzione tecnica dell’architetto Giovanni Broglio, inizialmente il quartiere si chiamava Regina Elena, intitolato alla regina d’Italia Elena del Montenegro, moglie di Vittorio Emanuele III. Rinominato quartiere Mazzini dopo la seconda guerra mondiale, è il più esteso dei quartieri popolari realizzati fra le due guerre dall’Istituto Case Popolari (ICP) di Milano.
#2 È composto da 4 isolati trapezoidali per ospitare “poveri e poverissimi”
Il complesso di edifici del quartiere è disposto su quattro isolati di forma trapezoidale e sorge alla periferia sud-est della città nei pressi del piazzale G.Rosa fino a Piazza Angilberto II, comprendendo al suo interno Piazzala Ferrara con il Mercato Comunale. Il quartiere fu programmato per ospitare i “poveri e i poverissimi” ossia le persone in condizioni di maggior disagio sociale.
#3 Le vie del quartiere sono intitolate alla costa dell’Alto Adriatico
Spostandoci tra le vie del quartiere si può notare come la maggior parte richiamino località o zone della costa del Veneto e della Romagna: piazzale Ferrara, via Polesine, via Comacchio, via Pomposa e via Ravenna.
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#4 Gli edifici richiamano il disegno ottocentesco e storicista
Una particolarità degli edifici di questo quartiere è il richiamo ai caratteri propri del disegno ottocentesco e storicista, che prevede basamento, sviluppo a fasce vuote e piene verticali alternate, corrispondenti ai servizi e ai balconi, coronamento e, in molti casi, linee di gronda discontinue dovute alla scelta di variegare l’altezza dei corpi di fabbrica per scongiurare un’eccessiva monotonia.
#5 Il quartiere Mazzini oggi è molto più esteso: il 50% è occupato da un parco
Oggi i confini del quartiere Mazzini non si limitano al progetto originario di complesso di case popolari di inizio ‘900, con confine est piazzale G. Rosa e ovest piazza Angilberto II, ma comprendono a nord la porzione di abitato fino a viale Brenta, tutto il quadrante a sud del quartiere originale e il Parco di Porto di Mare che da solo occupa il 50% della superficie.
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FABIO MARCOMIN
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