Abbiamo condotto un sondaggio tra i milanesi per identificato i 7 quartieri più maranza di Milano, ecco quello che è emerso… c’è anche una vera sorpresa…
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Questi sono i 7 quartieri più «maranza di Milano»: uno è insospettabile…
# Chi sono i maranza?
Il termine “maranza” è un’evoluzione del notissimo “zanza”, che nella tradizione milanese significa truffatore o imbroglione, a cui è sommato, come prefisso, “mar” che, almeno in teoria, sta a indicare l’origine magrebina del ragazzo in questione.
Si tratta di giovani, spesso adolescenti, che esprimono la loro ribellione sociale attraverso comportamenti aggressivi e atti di vandalismo. Riconoscerli è un gioco da ragazzi: tute di marca (spesso contraffatte), borselli, passamontagna e l’immancabile atteggiamento da branco. Soprattutto la sera e nelle zone della movida, è meglio evitarli. Queste sono le zone ritenute più maranza di Milano. Secondo i milanesi.
#1 Quarto Oggiaro
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Da sempre, Quarto Oggiaro è associato alla criminalità giovanile e alle tensioni sociali. Il quartiere periferico è spesso citato come simbolo della “cultura maranza” per la presenza di baby gang e, di conseguenza, per le numerose segnalazioni di atti vandalici.
La mancanza di opportunità, unita al degrado edilizio, ha fatto sì che la zona diventasse terreno fertile per fenomeni di ribellione sociale. La condizione di abbandono e il disinteresse generale hanno amplificato il malessere, e l’impatto si è subito fatto sentire sulle spalle dei residenti.
#2 Giambellino
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Il Giambellino, storicamente uno dei quartiere popolari di Milano, è, anche lui, frequentemente legato a episodi di criminalità giovanile. Nonostante i tentativi di riqualificazione, il quartiere rimane un luogo dove la figura del maranza trova terreno fertile, soprattutto nelle piazze e nei luoghi di ritrovo informale.
Qui, i giovani si confrontano con difficoltà economiche e sociali, che spesso sfociano in atti di vandalismo o bullismo. Le risorse limitate per le attività sociali contribuiscono a mantenere viva una cultura di resistenza e ribellione fine a se stessa.
#3 Baggio
Baggio è un quartiere contraddittorio, caratterizzato da un mix di case popolari e spazi verdi. La percezione comune è che sia un “quartiere difficile”, dove si alternano episodi di vandalismo e criminalità a un forte senso di comunità.
I maranza qui si distinguono per il loro stile di vita di strada, con una forte presenza nei parchi pubblici. Nonostante il contrasto tra le diverse realtà sociali, Baggio resta un punto di riferimento per i giovani in cerca di identità e appartenenza.
#4 Barona
La Barona è nota per le sue aree residenziali popolari e i problemi di degrado urbano. Negli ultimi anni, grazie al successo di alcuni rapper nati e cresciuti qui, il quartiere è diventato un punto di riferimento per i giovani che cercano di affermarsi attraverso l’appartenenza e il confronto tra “gang”.
La vicinanza al Naviglio Pavese ha reso la zona anche teatro di scontri, soprattutto durante la movida. La tensione tra generazioni e la povertà economica alimentato un contesto sociale problematico, dove alcuni ragazzi scelgono di rifugiarsi nell’aggressività come forma di affermazione.
#5 Stadera
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Stadera, rispetto alle altre zone segnalateci dai milanesi, è sicuramente il quartiere meno noto, ma ha guadagnato attenzione per la sua reputazione tra i giovani. L’architettura, che mescola case popolari e complessi moderni, contribuisce a un’immagine di zona degradata, quasi ex-sovietica e esteuropea.
Anche qui, il disagio sociale sfocia spesso in comportamenti antisociali, alimentati dalla mancanza di opportunità e di spazi dedicati alla socializzazione più tradizionale.
#6 Corvetto
Corvetto è il quartiere che compare più spesso di tutti nelle cronache milanesi a causa degli episodi di microcriminalità e vandalismo. Ne sono un esempio recente le proteste violente per la morte di Ramy Elgaml.
I maranza sono visibili nelle piazze principali e nelle vicinanze delle stazioni della metropolitana, dove spesso si verificano atti di bullismo e violenza. Questa zona in particolare è spesso il teatro degli scontri tra gruppi rivali e la sensazione di insicurezza tra gli abitanti è da sempre molto alta.
#7 CityLife
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Chiude la classifica una vera sorpresa. Inaspettatamente, anche un quartiere moderno e benestante come CityLife (ma c’è anche chi nomina Corso Como), appare nella lista. Questo quartiere, caratterizzato da eleganza, innovazione e strutture moderne, è diventato un punto di ritrovo per i giovani, attratti dai suoi spazi aperti, dai locali e dai suoi negozi.
La frequentazione massiccia da parte dei giovani, come nel caso dei Navigli, ha determinato l’arrivo anche dei gruppi di maranza in cerca di giornate brave. Il contrasto tra l’eleganza della zona e la cultura di strada dei giovani maranza crea frizioni che non passano inosservate.
# Perché proprio questi quartieri?
La presenza dei maranza è strettamente legata a due fattori principali: la marginalità sociale e la visibilità.
Nei quartieri periferici come Quarto Oggiaro e Giambellino, il disagio economico e la mancanza di opportunità creano un terreno fertile per la devianza giovanile. Allo stesso tempo, aree come CityLife e il centro cittadino sono veri e propri palcoscenici che danno occasione a questi ragazzi di “farsi notare” causando scontri e disordini.
Continua la lettura con: I 7 quartieri più malfamati d’Italia
MATTEO RESPINTI
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Io penso caro Matteo che tu Quarto Oggiaro non sai neanche dove sia, questo quartiere è vivibilissimo, chiunque la sera può girare senza essere importunato, i differenti italiani sono integrati e si comportano abbastanza bene.
Certo non è tutto perfetto ma tu racconti il quartiere come era 20 anni fa dove i maranza erano gli italiani.
B.giorno. Nei quartieri malfamati di Milano avete dimenticato la Casbaaraba di zona San Siro e precisamente piazza Selinunte che a mio avviso è la peggiore di Milano. Ci abito è da incubo.B.giornata.
Vero!
BASTA! Quando smetterete di infangare il nome del nostro quartiere?
Ma lei c’e’ mai stato a Quarto Oggiaro?
Basta speculare su vecchi stereotipi. L’unica verita’ e’ la mancanza di attenzione da parte dell’amministrazione comunale che non ha proposto, negli ultimi 15 anni, alcuna riqualificazione significativa.
La definiziine di maranza di questo articolo è fantasiosa. Intanto non è assolutamente un neologismo, ma esisteva già negli anni ’90 ma con un altro significato. Con maranza si indicava il coatto, il gretto che vestiva con catenazzi d’oro, canotta etc . Probabilmente maranza, era legato al colore della pelle (da melanzana in qualche dialetto) per indicare il colore della pelle, con riferimento discriminatorio ai meridionali.
Un articolo da buttare.
Falso e inventato, peggio di un bot delle fake news di Trump o Putin.
Maranza lo diceva Claudio Cecchetto in radio per definire la disco commerciale scadente che veniva poi ascoltata a tutto volume su automobili con impianti costruiti nei garage il cui punto di forza era il subwoofer e l’ampli.
Sono nato 60 anni fa in p.zza Tirana al Giambellino e mi sono trasferito in via Mincio al Corvetto da 30 anni.
Ho lavorato a Quarto Oggiaro, Niguarda e zona ospedale Sacco.
Niente di quelli che hai scritto si avvicina alla realtà.
Niente.
Mi spiace ma hai scritto solo cazzate.
Smetti di farlo e trovati un lavoro che sai fare
La zona peggiore è piazza Selinunte. Tra quelli citati,nessuno è degno di nota a parte Corvetto. Ma nulla a che fare con zona Selinunte. Forse anche Cuoco-Insubria è peggio di tutti quelli citati
Il termine maranza non c’entra niente con quello che hai scritto, si usa da 40 anni almeno. Il maranza è il tamarro, non c’entra niente il suffisso “mar”
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