RICERCA E ISTRUZIONE: tre grandi opportunità per Milano se diventa una città autonoma

L’occasione che Milano può cogliere diventando una città regione fornirebbe alla nostra città opportunità diverse e migliori praticamente in ogni campo di attività. Uno di quelli che potrebbe ricevere i vantaggi migliori è quello della ricerca

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foto Andrea Cherchi (c)
foto Andrea Cherchi (c)

L’occasione che Milano può cogliere diventando una città regione fornirebbe alla nostra città opportunità diverse e migliori praticamente in ogni campo di attività. Uno di quelli che potrebbe ricevere i vantaggi migliori è quello della ricerca, ivi compresa l’applicazione della conoscenza, come pure le opportunità di finanziamento UE.

RICERCA E ISTRUZIONE: tre grandi opportunità per Milano se diventa una città autonoma

Per quanto concerne le attività di ricerca, come del resto già avviene in quei Paesi caratterizzati da un buon grado di autonomia, sarebbe possibile una maggiore e migliore efficienza nella gestione e nella (ri)distribuzione delle risorse, ivi comprese quelle da destinare alla formazione e alla ricerca.

#1 Libertà di destinare più risorse alla ricerca

Secondo il nostro modello – che è anche il nostro grande sogno per Milano – una città autonoma sarebbe in grado di decidere la destinazione di gran parte della ricchezza che produce, anche nel campo dell’education, potendo definire le sue politiche in dettaglio e con un significativo grado di autonomia, oltre a installare sul suo territorio anche eccellenze della ricerca, quali ad esempio i tecnopoli.

#2 Accesso diretto ai fondi europei

Una città-regione come quella che immaginiamo per il futuro di Milano sarebbe utile anche per i fondi europei, in particolare quelli più vicini alla coesione regionale, dal momento che la nostra città potrebbe concorrere a riceverli a pieno titolo ed in totale autonomia. La trasformazione di una città della caratura di Milano in città autonoma cambierebbe anche l’intero “campo da gioco”, per così dire. Inoltre, una volta autonoma ed equipollente ad una regione, la nostra città potrebbe partecipare in modo più incisivo anche a progetti europei di portata marcatamente sovranazionale.

#3 Creazione di progetti sovranazionali

Infine, non andrebbe neppure sottovalutato il fatto che gran parte delle città caratterizzate innanzitutto dall’autonomia siano al centro dello sviluppo delle regioni di loro competenza.
Per citare un solo esempio, quei Paesi che negli ultimi anni sono divenuti noti anche tramite l’acronimo BRIC, sono tutti caratterizzati da forti articolazioni locali, siani esse caratterizzati da ordinamenti federali e/o da città con un considerevole grado di autonomia, che siano capaci di lanciare o di recepire le forze e le attività più nuove e migliori del contesto sociale ed urbano.

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Questa breve disamina non tiene conto del bilancio UE previsto per gli anni dal 2021 al 2027, in quanto le discussioni in materia sono ancora in progress al momento.

Risulta tuttavia facile prevedere un incremento nelle risorse da destinare ai progetti ed alle opportunità soprattutto legate alla ricerca, date anche le risorse liberatesi a livello UE in seguito alla Brexit.

ANTONIO BUONOCORE

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Antonio Enrico Buonocore
Traduttore di lingua inglese ed esperto di fondi europei, crede fermamente che la cultura salverà il mondo. Una parola alla volta, se necessario.