Nuovo scontro tra Regione e Comune di Milano, nuova bocciatura da parte della Lombardia di un’azione voluta dall’amministrazione cittadina sulla sua area metropolitana.
Il motivo della contesa è l’adozione del Piano Taxi da parte della giunta milanese che ha l’obbiettivo di potenziare il servizio in città in risposta all’esigenza dettata dall’aumento costante della popolazione, nell’ordine dell’8% in 10 anni, dei turisti che hanno visto una crescita del 100% in 15 anni, mentre il numero di taxi è rimasto inalterato.
Cosa prevede il Piano Taxi del Comune di Milano
In sintesi il piano di incremento del servizio taxi è incardinato su 5 azioni:
- migliore gestione dei turni
- doppie guide partendo dai famigliari dei taxisti
- taxi sharing
- taxi per trasporti inerenti servizi sanitari e sociali
- 450 nuove licenze aggiuntive
I dati che hanno fatto sorgere il bisogno di adeguare il servizio sono stati quelli relativi alle chiamate inevase: la media certifica che il 14% non vengono gestite, con picchi del 28% tra le 19 e le 21 e del 30% nei giorni festivi.
L’ultimo accordo raggiunto ieri tra Comune e AREU (struttura regionale dell’emergenza sanitaria) prevede che tramite le risorse del sistema sanitario i taxi possano trasportare i pazienti dializzati all’Ospedale di Niguarda. Questo accordo garantisce ulteriore lavoro per i taxisti.
Lo stop della Regione e lo scontro con il Comune
Il motivo dello stop al Piano è che la Regione ha richiesto un nuovo studio. Nonostante l’analisi annuale fatta dalla Regione sul servizio taxi e i dati dello studio inviati dal Comune in Agosto, sembra che la giunta lombarda abbia bisogno di altro tempo per studiare il piano realizzato dal Comune e i dati in possesso già da mesi.
Molti si sono chiesti: ma perchè la Regione può bloccare il Piano di Servizio Taxi nella città di Milano? Perchè di fatto nel sistema attuale, il Comune di Milano ha ben pochi poteri di amministrazione del suo territorio e, in questo caso, il servizio taxi dall’area metropolitana milanese è inserito nel bacino aeroportuale della Lombardia che ha quindi i poteri di decidere se e come approvare delle modifiche di regolamento che influiscano su questa tipologia di trasporto.
L’Assessore Granelli sbotta: “la regione mette i bastoni fra le ruote: per questo vogliamo l’autonomia”
In un lungo post sulla sua propria pagina Facebook, l’assessore ai trasporti del Comune di Milano spiega tutto il percorso fatto dalla giunta comunale, passato attraverso l’ascolto e il parziale accoglimento delle richieste giunte dalle associazioni di categoria dei taxisti, per produrre un piano di incremento dell’offerta di corse taxi più adeguato all’attuale contesto della città.
Contestualmente rivendica quello che Milano Città Stato invoca da tempo, ovvero l’autonomia per Milano e lo fa senza troppi giri di parole: “Un servizio in più al cittadino, lavoro in più per i taxi…Ma la regione mette i bastoni fra le ruote: per questo vogliamo l’autonomia”
L’assessore granelli :”Un servizio in più al cittadino, lavoro in più per i taxi…Ma la regione mette i bastoni fra le ruote: per questo vogliamo l’autonomia“
Ora l’autonomia per Milano non è più un tabù
La necessità di un diverso assetto istituzionale per Milano, per competere alla pari con le migliori città europee, sta diventando sempre più d’attualità e anche la giunta in carica sta percependo che oltre non si può aspettare e che l’unico modo per garantire alla città lo status di città globale è darle maggiori libertà.
Non possiamo che accogliere con favore questo cambio di rotta da parte dell’amministrazione: la speranza è che questa presa di posizione non rimanga circoscritta alla dialettica politica utile ad attirare su di sè maggiore consenso, ma venga incanalata in un vero percorso di cambiamento istituzionale per tutta l’area metropolitana milanese.
FABIO MARCOMIN
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