I tratti stilistici dell’edificio derivano in parte dal liberty, dall’arte orientale siamese e dall’art déco. All’epoca della costruzione furono definite “le più belle terme del mondo”. Ecco la storia di questa meraviglia architettonica.
Alla scoperta di quelle che erano considerate le “TERME più BELLE del mondo” (fotogallery)
# Il primo stabilimento termale sorse a fine ‘800
Nel 1839 il dottor Lorenzo Berzieri scoprì le proprietà curative delle acque salsobromoiodiche di Salsomaggiore e riuscì a ottenere dal governo ducale di Parma nel 1847 il permesso per costruire un primo stabilimento. Tre anni dopo, la sua concessione fu assegnata al conte Alessandro D’Adhèmar, che scelse di riadattare ad edificio termale uno dei porticati annessi alle antiche saline del paese, con dodici camerini da bagno. I lavori iniziarono nel 1914, anche se a rilento per non interrompere l’erogazione dell’acqua termale degli impianti presenti nella vecchia struttura termale e poi per l’inizio del primo conflitto mondiale.
# Furono definite le più belle terme al mondo
Alla ripresa dei lavori fu ridisegnata la facciata rispetto a quanto previsto originariamente, con ispirazione alle architetture orientali. Il costo per la sua costruzione raggiunse l’esorbitante cifra per l’epoca di 23 milioni di lire, centinaia di persone impiegate, i migliori artigiani e marmisti per lavorare i marmi rossi di Verona, i bianchi da Rezzato e Carrara, i gialli da Siena e i travertini di Rapolano. Le nuove terme, inaugurate in pompa magna il 21 maggio 1923 alla presenza del ras di Cremona Roberto Farinacci e di numerosi ministri fascisti, all’epoca furono definite come le “più belle terme del mondo”, si tenne solennemente il 21 maggio 1923.
# L’edificio delle Terme Berzieri è realizzato in un mix di stile liberty, arte orientale e art decò
Il palazzo delle Terme Berzieri si sviluppa simmetricamente sul retro dell’imponente facciata principale, allungandosi con tre ali parallele. I suoi tratti stilistici derivano in parte dal liberty e dall’arte orientale siamese, ma è l’art déco a dominare, ispirata alla secessione viennese e a Gustav Klimt.
La stessa ricchezza e fastosità ornamentale della facciata caratterizza anche gli interni dove si trova l’atrio a doppia altezza completamente rivestito con marmi, ori, stucchi e dipinti, tra cui spicca il grande trittico della controfacciata a tempera ad opera di Giuseppe Moroni che raffigurante la dea Igea con le sue ancelle.
Fonte: over50altop.it
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FABIO MARCOMIN
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