Tra le colline dell’Appennino tosco-romagnolo c’è un paese inserito ne “Borghi più Belli d’Italia” e addirittura citato da “Forbes” come uno dei posti imperdibili del BelPaese, alla pari con Firenze, Venezia e Roma. Se alcuni possano pensare che Forbes abbia esagerato, il borgo di Dozza è però sicuramente uno di quei luoghi assolutamente da visitare.
Il BORGO DIPINTO, uno dei “posti imperdibili” d’Italia secondo Forbes
# Dove si trova
Dozza si trova a sud di Bologna e a 6km da Imola. Precisamente è sul crinale di una collina nella valle del fiume Sellustra che scende direttamente verso la via Emilia. Dozza è un comune di poco più di 6 000 abitanti, ma il paese che dà il nome al Comune conta poco più di mille anime, le restanti abitano a Toscanella, la sua frazione. La sua particolarità? Essere un museo a cielo aperto.
# Il borgo dalle mura dipinte
Dozza è conosciuta come “il museo vivente” o “il borgo dalle mura dipinte”. Sui muri di questo piccolo paese, infatti, ci sono ormai più di 200 storie raccontate. È un luogo dove la storicità degli edifici incontra la nuova arte, quella della street art, e non stona per nulla, al contrario storia e murales entrano in perfetta armonia. Ad aver reso così bello e particolare il borgo medievale di Dozza ha contribuito la Biennale del Muro dipinto, un’iniziativa comunale lanciata già negli anni Sessanta e che ha reso i muri del paese le tele di artisti contemporanei esordienti.
# Meglio non organizzarsi un itinerario turistico ma vagare per il paese
Per assaporare al meglio l’atmosfera del borgo di Dozza, la cosa migliore da fare, nonché la più semplice, è quello di vagare per il paese e perdersi nell’ammirare i suoi murales. Il primo dipinto che si incontra una volta arrivati è l’Arcobaleno di Alfonso Frasnedi e poi, proseguendo, sotto ogni murales c’è il nome dell’autore e l’anno di produzione. Ma Dozza è anche un borgo medievale dove immergersi nel passato, ad esempio ammirando la Rocca Sforzesca, una fortezza costruita nel XII secolo ma certamente modificata nel corso del tempo.
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BEATRICE BARAZZETTI
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