Il BORGO NEOMEDIEVALE a un’ora da Milano

Un ex presidente dell'inter, amante del cinema, ha riprodotto un borgo del duecento

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Credits: @grazzanoviscontiofficial IG

Tornare indietro di 700 anni? Si può fare nel piacentino, a circa 15 chilometri dal capoluogo di provincia. A Grazzano Visconti, un luogo ove, all’inizio del secolo scorso, Giuseppe Visconti di Modrone, nobiluomo milanese, mecenate e filantropo in forza al CdA della Scala, che fu anche Presidente dell’Inter, volle portare Alfredo Campanini, un architetto che fu tra i fondatori dello stile Liberty della nostra città, nelle sue terre.

L’obiettivo era fargli creare un nuovo borgo, ove sorgeva il castello dei suoi avi.

Il BORGO NEOMEDIEVALE a un’ora da Milano

# Amante del cinema ha riprodotto un borgo del duecento

Credit: siviaggia.it

Grazie all’impulso di Giuseppe Visconti, il castello di Grazzano (che era tornato alla
sua famiglia dopo secoli sotto la famiglia patrizia piacentina degli Anguissola) ospitò
anche un borgo, ispirato allo stile duecentesco e perciò detto “neomedievale”.

Le botteghe che furono costruite allora vengono visitate ancora oggi, anche grazie ad eventi e rievocazioni, che si immagina di far ripartire a breve.

L’insieme di elementi (neo)medievali e moderni rappresenta una delle caratteristiche più apprezzate del borgo.
Inoltre, per quanto lo stesso Visconti fosse una sorta di Tony Stark ante litteram (creò anche un’azienda ed una linea di profumi, per la quale ebbe l’aiuto di D’Annunzio, nonché una casa di moda), fu grazie al borgo (rinominato in “Grazzano Visconti” dall’apposito Regio Decreto di Vittorio Emanuele III) che fu nominato Duca ed è principalmente ricordato ancora oggi.

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# Castelli, giardini e fantasmi

Credit: ariadigita.it

Il tema della fusione fra stili ed elementi si ripresenta anche nel giardino del borgo, che ha elementi tipici della tradizione francese, italiana ed inglese.
Alcune delle statue del giardino sono particolari ed una di queste richiamerebbe un
fantasma, che si aggirerebbe nel borgo anche ai giorni nostri.

Originale è invece il Castello, che risale alla fine del trecento. Aveva una duplice funzione abitativa e difensiva.

Il Parco del Castello progettato per volere di Giuseppe Visconti si estende per circa 15 ettari. E ’il luogo dedicato al relax e al divertimento, con giardino in parte all’inglese e in parte all’italiana. Ad arredare lo spazio aperto statue, vasi, colonne, fontane. La casetta delle bambine sembra uscita da una favola.

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ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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Antonio Enrico Buonocore
Traduttore di lingua inglese ed esperto di fondi europei, crede fermamente che la cultura salverà il mondo. Una parola alla volta, se necessario.