Ci troviamo nei pressi di Reggio Emilia e qui sorge un casale conosciuto con il nome di Villa Levi. Maestosa e imponente, la residenza ha una lunga storia che merita di essere raccontata.
Il CASALE che sembra fatto dal PALLADIO
# La celebre cupola
Immersa nella natura di un vasto parco e circondata dagli alberi, Villa Levi nasce in questo luogo nel 1600, probabilmente con lo scopo di fungere da residenza estiva. Il suo aspetto, però, era completamente diverso da come lo conosciamo ora. Infatti, tra il 1790 e 1810, su commissione dei proprietari all’architetto Domenico Marchelli, si decise di aggiungere due edifici di servizio per l’alloggio del custode e la stalla. Poco dopo, nel 1830, un secondo architetto fu chiamato per rivedere l’aspetto della villa. Parliamo di Luigi Poletti e fu proprio lui a progettare l’elemento più caratteristico: una cupola metallica che si erge sopra all’edificio. Inoltre, diede vita a un colonnato circolare nel prospetto sud della villa.
# Influenze palladiane arrivate fino ai giorni nostri
Con gli ultimi ritocchi, Villa Levi ha ereditato delle influenze palladiane, derivanti dall’architetto rinascimentale Andrea Palladio. Nel suo stile di architettura, gli elementi tipici del linguaggio classico si fondono perfettamente con le esigenze riguardanti la posizione dell’edificio e le sue necessità funzionali. Il suo stile fece interessare la famiglia Levi alla villa, nel 1874, dalla quale oggi prende il nome. Ci furono poi altre famiglie a succedersi nella proprietà fino al 1971, quando fu acquistata dall’Università di Bologna per destinarla a sede del corso di Scienze della Produzione Animale. Al giorno d’oggi, l’Università ha deciso di dedicarla esclusivamente a laboratori e alla gestione dell’azienda agricola. In alcune occasioni, però, viene anche messa a disposizione per organizzare degli eventi. Si tratta, a tutti gli effetti, di un edificio che ancora oggi stupisce, ammalia e accoglie persone interessate all’arte e alla cultura.
Fonte: fondoambiente.it
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MATTEO GUARDABASSI
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