Molte delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese vengono prodotte qui, dal Parmigiano Reggiano ai prosciutti stagionati. Oltre a questo in città ha sede l’Autority europea più importante del settore alimentare. Ma non sono solo queste le ragioni del suo primato: scopriamole tutte.
Perché PARMA è la CAPITALE EUROPEA dell’alimentare
# Il regno del cibo italiano ha Parma come sua regina
Parma è senza alcun dubbio la capitale della Food Valley d’Italia. Proprio da qui parte il tour nella sua provincia, e in quelle confinanti di Reggio Emilia e Modena, in quei luoghi d’eccellenze gastronomiche esportate in tutto il mondo. I prodotti più riconosciuti e apprezzati sono: il Parmigiano-Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello, il Salame di Felino, il Fungo di Borgotaro. Oltre a questi tra i piatti che meritano un assaggio c’è la torta fritta, i cappelletti o anolini in brodo, la pasta fresca ripiena di stracotto cotti in brodo di carne, i tortelli d’erbetta, lo stracotto di carne.
# I musei del Cibo lungo “le Vie dei Sapori”: dal Parmigiano Reggiano al Culatello
Per celebrare il culto del cibo e tutti i prodotti prelibati del territorio parmense, all’interno del percorso delle “Vie dei Sapori” sono stati realizzati dei musei ad hoc per quelli più rappresentativi. Ecco quali sono:
- il Museo del Parmigiano-Reggiano e il Museo del Prosciutto e dei salumi a Soragna, famosa anche per la sua “Rocca” costruita fra il XVI e il XIX secolo e un tempo residenza nobiliare
- il Museo del Salame di Felino, prodotto tipico d’area, sostenuto dall’Amministrazione Comunale e ospitato nelle splendide cantine del Castello trecentesco, di proprietà privata e sede di un Ristorante di Charme, che si erge sui primi colli dell’Appennino fra la Val Parma e la Val Baganza.
- i Musei del Pomodoro, della Pasta e del Vino alla Corte di Giarola, dentro le cantine e nella ghiacciaia della Rocca di Sala Baganza, al centro dell’area vinicola del Parmense.
- il Museo d’Arte Olearia voluto da Ernesto Coppini presso la sede di San Secondo Parmense per promuovere la cultura dell’olivo in area padana
- infine il Museo del Culatello, l’unico di iniziativa privata, presso l’antica Corte Pallavicina di Polesine, gestita dalla Famiglia Spigaroli.
Fonte articolo: Initalia
# “Città Creativa UNESCO per la gastronomia” dal 2015 e sede della “European Food Safety Agency”
Per certificare il primato di Parma come capitale della Food Valley italiana ci sono altri due elementi:
- Nel 2002 la capacità d’innovazione nel campo della sicurezza alimentare e della ricerca del territorio è stata riconosciuta tramite la scelta di istituire in città la sede dell’Efsa (European Food Safety Agency)
- Nel 2015 Parma è stata invece proclamata “Città Creativa UNESCO per la gastronomia” in Italia, conferendo lustro alla già straordinaria tradizione enogastronomica di tutta l’Emilia-Romagna, la regione che detiene il record europeo di prodotti Dop e Igp.
Oltre a questo in città c’è la scuola dell’haute cuisine di Alma, di cui Gaulterio Marchesi è stato rettore, e ogni anno nei padiglioni della fiera si tiene Cibus, una delle più importanti manifestazioni fieristiche internazionali del settore alimentare.
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FABIO MARCOMIN
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