Quante volte capita di associare panorami italiani a qualche particolarità straniera, come a sottolineare che l’Italia ha tutto. È bella in ogni suo aspetto, in ogni suo angolo, anche in cose che non definiresti mai così caratteristiche, ma costruite solo per esigenze funzionali. Un esempio? Una diga. In Italia una diga può addirittura ricordare un pezzo di Norvegia.
Un FIORDO NORVEGESE in Italia
# Dove si trova
Quello che potrebbe essere uno scorcio norvegese tutto italiano si chiama diga di Ridracoli e si trova nel paese omonimo nel comune di Bagno di Romagna, nell’alta valle del Bidente in provincia di Forlì-Cesena. Un piccolo borgo all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, uno dei più belli d’Italia e del mondo. Considerando il contesto in cui si trova, diventa molto più plausibile che una diga sia considerata così bella e diventi attrazione turistica.
Al confine tra Emilia Romagna e Toscana la diga di Ridracoli crea un lago artificiale in grado di contenere 33 mila litri d’acqua, circondato da una ricca e colorata vegetazione che crea un quadro naturale.
# Una storia lunga 30 anni
Un progetto nato già negli anni ’50 con l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno di acqua potabile di oltre 50 comuni, che rimase però su carta per parecchio tempo. Solamente negli anni ’70 iniziò la sua effettiva costruzione che finì negli anni ’80. Prima della grande diga di Ridracoli, l’area era molto simile a tutta la restante zona, fino a quando però, a circa 557 metri sul livello del mare, si decise di raccogliere le acque dei fiumi Bidente e del Rio Celluzze, portando l’acqua in ben 3 rami vallivi. Un bacino artificiale che oggi si inserisce in una zona piena di piccoli borghi medievali ricchi di fascino e storia come Santa Sofia, Bagno di Romagna, Premilcuore, Portico e San Benedetto in Alpe.
# Il fiordo norvegese italiano
La diga di Ridracoli e il paesaggio che ha creato oggi ricordano un fiordo del Nord Europa: stretto e lungo che scivola nel bosco per circa 5 chilometri. Un panorama verde e blu, con risalite di fossi, sentieri di trekking o bicicletta, daini, caprioli e cervi liberi e tranquilli nelle loro terre, antiche case ormai sommerse, un panorama tutto italiano ma che ricorda un fiordo norvegese. In tutto ciò, un gigante di cemento artefice e vero e proprio creatore della bellezza del luogo.
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BEATRICE BARAZZETTI
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