Le 10 parole del dialetto milanese che tutti, anche i non milanesi, dovrebbero conoscere
"La o normale si legge u. La u si legge ü, come l'ululato dei lupi. Per leggere o ci vuole la ò accentata. Questa è la base". Ma quali sono le parole che tutti, anche i non milanesi, dovrebbero conoscere?
"La o normale si legge u. La u si legge ü, come l'ululato dei lupi. Per leggere o ci vuole la ò accentata. Questa è la base". Questa la regola guida per parlare milanese. Ma quali sono le parole che tutti, anche i non milanesi, dovrebbero conoscere? Foto cover: Enzo Jannacci vengo anch’io Vuoi sostenere Milano Città Stato? Offrici due caffé al mese: potrai leggere tutti gli articoli senza pubblicità.Clicca per scoprire come fare
Le 10 parole del dialetto milanese che tutti, anche i non milanesi, dovrebbero conoscere
#1 Bauscia = Sbruffone
Leggi: bajuscia Ti te capisset na gòt perché te see on bauscia - Tr.: Tu non capisci niente perché sei uno sbruffone. [caption id="attachment_64626" align="alignnone" width="696"] Credit: Pinterest[/caption]
#2. Sgonfion = Faccendiere - millantatore
Leggi: sgunfiun Ti te me cuntet su di ball perché te see on sgonfion - Tr.: Tu mi racconti delle frottole perché sei uno sbruffone.
#3. Trombon = Politico
Leggi: trumbùn ("E' una parola bellissima. Prepotente, peggio, è uno che è mezzo criminale", Mario Torchio). Ti te see no on omm ch'el var nagotta perchè te se no on politich ma on trombon - Tr.: Tu sei un uomo che non vale niente perché non sei un politico ma un trombone.
#4. Carna de Coll = Prepotente
Leggi: carn de coll (la carne è dura perché fatta di muscoli duri, non è la carne morbida. E' qualcosa di difficile da masticare e quindi ognuno la mastica come preferisce). Gent come ti bisognaria mettel al patibol perchè te see un carnadecol - Tr: Gente come te dovrebbe essere mandata alla forca perché è un gran prepotente.
#5. Casciaball = giornalista
Leggi: casciabàl (racconta palle, ma è inteso in modo molto molto amichevole. "Il milanese va d'accordo con il giornalista perchè sono entrambi 'casciaball'. Il giornalista, come il milanese, il classico "cumenda" sono abituati a dire un sacco di fregnacce per farsi belli. Sono quelli del 'Io sono questo quello e tu non sei niente'", prosegue Mario.) Vun ch'el dis on sacch de parol inutil a l'é on casciaball - Tr: Colui che dice un sacco di parole inutili è un cacciaballe. [caption id="attachment_44316" align="alignnone" width="638"] giannibrera. credit: https://www.oasport.it/[/caption]
#6. Tajapagn = spettegolare sulla gente
Leggi: taiapan ("Si sa che per istinto la gente spettegola, nel tempo libero, bonariamente. E' inteso come 'taglia i panni addosso'. E' però cattivo e mediocre: è per colui che ha il gusto di far apparire gli altri un niente. Ha sempre da dire, ma in modo cattivo. Il classico da mandare via i pee", spiega Mario). Hoo cognossuu on tal che el diseva on sacch de stupidad su la gent che eren minga vera" - Tr: Ho conosciuto un tale che diceva un sacco di stupidate sulla gente che non erano mica vere. - Ecco il Tajpagn!
#7. Ciospa = donna brutta
Leggi: ciospa Mi son ona dòna brutta e me ciamen ciospa: perchè?! -. Tr. Io sono una donna brutta e mi chiamano ciospa, perché!?
#8. Menarost = persona noiosa
Leggi: menarròst ("Fa riferimento al gesto di rimescolare, rugare, come le persone noiose che rimenano e rimenano gli stessi argomenti"). Una persona che la continua a seguì on argument in manera petulanta l'è on menarost - Tr. Una persona che insiste petulante su un argomento è un menarost, un gran noioso.
#9. Peepiatt = piedipiatti, poliziotto
Leggi: peipiat El poliziott a l'è on amis ch' el faa el sò lavorà contra i cattiv e l'è, con affett, on peepiat - Tr. Il poliziotto, quell'amico che fa il suo mestiere di lavorare contro i cattivi, è detto con affetto "piedipiatti".
#10. Slandra = donna di strada
Leggi: slandra Ona pòvera dòna che per necessità la dev batt el marciapè - Tr. Una povera donna che per necessità deve battere il marciapiede. PAOLA PERFETTI Articolo in ricordo del grande milanese Mario Torchio: Maestro di lingua milanese ma anche poeta pluripremiato, autore teatrale, insegnante di teatro milanese, riscopritore delle tradizioni e forza della natura (è una classe 1923) "Ci sono vocaboli, nella Lingua Milanese, che esprimono, in modo chiaro e simpatico, il comportamento umano dell'individuo. Poiché queste peculiarità fanno parte del DNA milanese, perché non tenerne conto nella specifica emancipazione della nuova Civiltà Cittadina?".Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza
PER I PRIMI VENT’ANNI DELLA MIA VITA HO PARLATO QUASI ESCLUSIVAMENTE MILANESE, PER LO MENO IN FAMIGLIA. ERA UNA LINGUA MOLTO ARGUTA E FACILE ALL’IRONIA CHE TALVOLTA ACCOGLIEVA ESPRESSIONI FRANCESI, SPAGNOLE E TEDESCHE (MA SPESSO NON LO SAPEVAMO). QUANDO DOVEVA LAVARE I PIATTI LA MIA ZIA DICEVA “”GHOO DE SONAA EL PIANO” E QUANDO LO ZIO LE VOLEVA IMPORRE QUALCOSA LO APOSTROFAVA “RADESCON!” CHI CADEVA PER TERRA ROVINOSAMENTE “EL CIAPAVA EL DIPLOMA DE GEOMETRA” E SE FINIVA COL SEDERE NELL’ACQUA AVEVA “POCCIAA’ EL PANETON”. CHI LA FACEVA PIU’ LUNGA DEL DOVUTO AVEVA “PIENTAA GIO’ UN STUAA” MENTRE “HOO GIUSTAA LA SALLE A’ MANGER” VOLEVA DIRE ESSERE ANDATI DAL DENTISTA. “EL GAA DAA UN KRAFFEN” SIGNIFICAVA AVER MOLLATO UNO SGANASSONE O UN PUGNO. “HOO DOPERAA I DU LOCAJ CON LA CUSINNA” DICEVA CHI AVEVA VIAGGIATO SU UN TRAM DELLA SERIE 3000 O 4000 IN SERVIZIO SINO AGLI ANNI ’60. ERANO A TRE CASSE E OTTENUTI GIUNTANDO TRE MOTRICI EDISON O TIPO 600. MA QUELLA CENTRALE ERA PIU’ CORTA, DI QUI LA DIFINIZIONE CHI GASSAVA L’ACQUA CON LE POLVERINE PREPARAVA “L’ACQUA TRIBULADA”. DI UNA COSA CHE RICHIEDEVA UN PO’ DI TEMPO A FARSI SI DICEVA “GHE VOEURR UN QUEJ DES MINUTT” ED ERA LA TRASPOSIZIONE MILANESE DEL CASTIGLIANO “UNOS DIES MINUTOS”. PER PAGARE LE TASSE SI ANDAVA “A LA CAA DI DISPIESEE” IN VIA MANIN. “FINII AL DUU” SIGNIFICAVA ANDARE IN PRIGIONE PERCHE’ L’INDIRIZZO DI SAN VITTORE E’ PIAZZA FILANGIERI 2. E POICHE’ NELLA VITA NON TUTTO E’ POESIA PER ALTRE CIRCOSTANZE IL MILANESE ERA SINTETICISSIMO; COSI’ LA DIARREA ERA “EL CAGON”. CHIUDO (MA POTREI PROSEGUIRE AD LIBITUM) CON UNA MASSIMA: “QUAND EL COEUR EL SE FRUSTRA L’ANIMA LA SE GIUSTA”. MA POPOLARMENTE LA PAROLA COEUR ERA SOSTITUITA CON UN ALTRA MOLTO SIMILE CHE PERO’ NON SCRIVO.
PER I PRIMI VENT’ANNI DELLA MIA VITA HO PARLATO QUASI ESCLUSIVAMENTE MILANESE, PER LO MENO IN FAMIGLIA. ERA UNA LINGUA MOLTO ARGUTA E FACILE ALL’IRONIA CHE TALVOLTA ACCOGLIEVA ESPRESSIONI FRANCESI, SPAGNOLE E TEDESCHE (MA SPESSO NON LO SAPEVAMO).
QUANDO DOVEVA LAVARE I PIATTI LA MIA ZIA DICEVA “”GHOO DE SONAA EL PIANO” E QUANDO LO ZIO LE VOLEVA IMPORRE QUALCOSA LO APOSTROFAVA “RADESCON!”
CHI CADEVA PER TERRA ROVINOSAMENTE “EL CIAPAVA EL DIPLOMA DE GEOMETRA” E SE FINIVA COL SEDERE NELL’ACQUA AVEVA “POCCIAA’ EL PANETON”.
CHI LA FACEVA PIU’ LUNGA DEL DOVUTO AVEVA “PIENTAA GIO’ UN STUAA” MENTRE “HOO GIUSTAA LA SALLE A’ MANGER” VOLEVA DIRE ESSERE ANDATI DAL DENTISTA.
“EL GAA DAA UN KRAFFEN” SIGNIFICAVA AVER MOLLATO UNO SGANASSONE O UN PUGNO.
“HOO DOPERAA I DU LOCAJ CON LA CUSINNA” DICEVA CHI AVEVA VIAGGIATO SU UN TRAM DELLA SERIE 3000 O 4000 IN SERVIZIO SINO AGLI ANNI ’60. ERANO A TRE CASSE E OTTENUTI GIUNTANDO TRE MOTRICI EDISON O TIPO 600. MA QUELLA CENTRALE ERA PIU’ CORTA, DI QUI LA DIFINIZIONE
CHI GASSAVA L’ACQUA CON LE POLVERINE PREPARAVA “L’ACQUA TRIBULADA”.
DI UNA COSA CHE RICHIEDEVA UN PO’ DI TEMPO A FARSI SI DICEVA “GHE VOEURR UN QUEJ DES MINUTT” ED ERA LA TRASPOSIZIONE MILANESE DEL CASTIGLIANO “UNOS DIES MINUTOS”.
PER PAGARE LE TASSE SI ANDAVA “A LA CAA DI DISPIESEE” IN VIA MANIN.
“FINII AL DUU” SIGNIFICAVA ANDARE IN PRIGIONE PERCHE’ L’INDIRIZZO DI SAN VITTORE E’ PIAZZA FILANGIERI 2.
E POICHE’ NELLA VITA NON TUTTO E’ POESIA PER ALTRE CIRCOSTANZE IL MILANESE ERA SINTETICISSIMO; COSI’ LA DIARREA ERA “EL CAGON”.
CHIUDO (MA POTREI PROSEGUIRE AD LIBITUM) CON UNA MASSIMA:
“QUAND EL COEUR EL SE FRUSTRA L’ANIMA LA SE GIUSTA”. MA POPOLARMENTE LA PAROLA COEUR ERA SOSTITUITA CON UN ALTRA MOLTO SIMILE CHE PERO’ NON SCRIVO.