L’alternativa al mare. Per chi vuole il fresco d’estate l’Italia ha molto da offrire. Anche oltre le tradizionali mete più mondane.
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I 7 borghi di montagna “alternativi” più belli per vivere l’estate
# Macugnaga, il borgo Dorf in provincia di Verbania-Cusio-Ossola
Alle pendici del monte Rosa, c’è un borgo fatto di casette in legno e in pietra. Strette viuzze che per diverse frazioni, le principali Isella, Borca, Staffa e Pecetto, si aprono su scorci incantevoli. Paese particolarmente turistico, è ancora legato alla lingua e alla cultura Walser che è stata alla base della formazione del borgo, tanto da avere i nomi delle vie e di alcuni edifici in doppia lingua, italiano e la traduzione in Dorf. Macugnaga si trova all’interno del Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, dove si possono percorrere numerosi sentieri di montagna che regalano paesaggi naturali di inestimabile valore.
# Pescocostanzo, uno dei borghi medievali più belli d’Italia
Stazione sciistica in inverno e luogo ideale dove rinfrescarsi in estate, Pescocostanzo è un borgo di montagna abruzzese, in provincia dell’Aquila. Inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia, è un paese ancora legato al proprio passato rinascimentale e barocco e alla tradizione dell’artigianato. Se si prende il Treno Mare-Monti, che percorre la famosa Transiberiana italiana, raggiungere Pescocstanzo può diventare un’esperienza di per sé molto particolare.
# Cervara di Roma, il borgo dalla vista mozzafiato su prati e stelle
Il più alto borgo di montagna in provincia di Roma e secondo del Lazio, dopo Filettino, Cervara di Roma è un paesino da cui si gode di una vista mozzafiato: prati lussureggianti e faggeti. Cervara di Roma è la porta d’ingresso del Parco Naturale dei Monti Simbruini, paesaggio che domina l’intero borgo. Con sculture e murales donati da artisti che colorano il borgo, Cervara di Roma è un borgo medievale che mantiene ancora ben evidenti le sue origini. È anche posto perfetto dove osservare le stelle con il suo famoso osservatorio astronomico.
# Lussari, il paese nell’area dei 3 stati
Situato sulla cima monte omonimo, Lussari, paesino del Friuli Venezia Giulia in provincia di Udine, si affaccia sulla zona del Tarvisiano. Quest’ultima è detta anche dei “tre confini”, perché è l’area di limite tra Italia, Austria e Slovenia. Da Lussari partono numerosi sentieri che fanno scoprire la vegetazione rigogliosa intorno.
# Triora, il paese delle streghe
Il minuscolo paesino di Triora, in provincia di Imperia, è conosciuto come il paese delle streghe, dato che si dice che in passato si tennero dei processi di stregoneria, leggenda onorata ancora oggi con la festa annuale della Strigora. Ricco di fascino e magia, Triora è incastonato in un imponente massiccio delle Alpi Giulie.
# Santa Fiora, il borgo dell’acqua miracolosa
Tra le rocce del Monte Amiata, Santa Fiora, in provincia di Grosseto, è un paesino di montagna dal forte passato storico. Sulla via principale si affacciano ancora palazzi nobiliari e antiche chiesette e, anche se solo in parte, nel paese sono ancora visibili le vecchi mura di fortificazione. Inoltre, in estate, Santa Fiora è il borgo perfetto per fare moltissime attività: hiking, bicicletta, percorsi nel parco avventura e passeggiate urbane. Santa Fiora è anche famosa per le sue sorgenti di acqua termale: l’acqua di Santa Fiora viene considerata benefica per la salute.
# Capracotta, il paese della capra fuggiasca
In provincia di Isernia, Molise, Capracotta è uno dei borghi più alti dell’Appennino, popolato soprattutto in inverno grazie ai suoi impianti sciistici, ma perfetto anche per godersi un po’ di fresco in estate. Il nome è abbastanza particolare, un po’ comico, e in una delle leggende che si raccontano sulla sua origine la protagonista è proprio una capra. Alcuni zingari volevano costruire un villaggio e accesero un fuoco per arrostire una capra, ma questa saltò sul fuoco e riuscì a fuggire. Nel punto in cui l’animale si fermò, gli zingari decisero di stabilirsi.
Fonte: siviaggia.it
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BEATRICE BARAZZETTI
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Macugnaga e la Valle Anzasca, in cui si trova, NON si trovano nel parco dell’Alpe Veglia e Alpe Devero, e in nessun’ altra area protetta. La Valle Anzasca confina con il Parco dell’Alta Valsesia e con il Parco della alta Valle Antrona, ma non ve ne fa parte anche in questi casi, come si vede nella cartina che avete inserito nell’articolo. Il Parco Veglia-Devero si trova molto più a Nord oltre il Passo del Sempione; infatti vi si accede proprio da questa statale, per quanto riguarda l’Alpe Veglia, e dall’alta Val d’Ossola per quanto riguarda l’Alpe Devero. Corretto menzionare l’origine Walser per Macugnaga, mentre gli insediamenti in Veglia e Devero non hanno questa origine; la si ritrova ancora più a nord, nell’alta Val Formazza (la punta estrema settentrionale del Piemonte)
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