I 7 segni inconfondibili dello stress milanese

In fatto di stress a Milano l'importante è esagerare

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In fatto di stress a Milano l’importante è esagerare. 

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I 7 segni inconfondibili dello stress milanese

#1 L’attacco di panico

Panico in banca

L’attacco di panico è il pass di ingresso per fare parte della comunità dei milanesi. Può assalirti nei bassifondi della metropolitana, quando sei bloccato nel traffico di corso Buenos Aires oppure al momento di pagare il conto in un parcheggio del centro. Poco conta quando ti succede: senza attacco di panico non puoi considerarti milanese. 

#2 Lo scatto di velocità senza senso

Il mantra di ogni milanese. Accelerare. Sempre, ovunque, soprattutto quando non ha senso. Tipo all’ingresso della metro mettersi a correre per prendere il treno in arrivo tra un minuto anche quando sai che il successivo passa dopo tre minuti. Un classico è anche lo scatto senza senso sulla metropolitana o quando passeggi sul marciapiede. Se accade contemporaneamente a più persone si può trasformare in una running crew.

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#3 Al telefono

Credits michael_schueller-pixabay

Mai rispondere a nessuno senza dimostrarsi impazienti. Chi chiama deve sentirsi in colpa perché ti fa perdere secondi che valgono come il tassametro una notte che piove. Per la proprietà transitiva lo stress provato di chi chiama deve essere un multiplo della fretta manifestata da chi risponde.  

#4 Andare in un posto per andarsene al più presto

Chi è di Milano quando arriva, saluta non come segno di benvenuto, ma per anticipare l’arrivederci. Se partecipa a un evento o a una festa si guarda già attorno per calcolare i minuti che mancano alla sua dipartita. Intesa come fuga. Accetta gli inviti ma si ferma solo pochi minuti per fartela pesare, per farti capire l’eccezionalità della sua presenza, e poi fugge via prestissimo anche se in realtà trascorrerà il resto della serata scrollando sui social. Lo stesso accade quando viaggia: appena l’aereo atterra è già in piedi nel corridoio, deve ritirare il bagaglio a tempo di record, salire sul primo taxi e scappare, scappare, scappare. 

#5 L’ascensore

Credits: silviacasarindotcom.wordpress.com
Premere tasto ascensore

L’immagine simbolo. L’ascensore non arriva? Se sei di Milano inizi a premere il pulsante a ripetizione come se la forza che usi per spingere produca un’accelerazione al movimento dell’ascensore. Sai che se non fai così, l’ascensore si fermerà solo ai piani di chi preme di più. E una volta dentro, ti chiedi come mai vada così lento e guardando il pulsante ti assale lo stress dell’indecisione: vorresti schiacciarlo con frequenza ossessiva, ma temi che questo blocchi la sua corsa, lasciandoti intrappolato dentro

#6 L’ansia del controllo

Controllore 

L’ansia del controllo innesca le preoccupazioni che alimentano lo stress. Lo ha detto Jung dopo aver soggiornato a Milano. Perché chi vive in questa città non accetta l’imprevisto. Avete mai visto come sclera la gente se vede sul pannello che la prossima metro arriva dopo più di 10 minuti?

#7 L’attesa

Credits ilgiorno.it – Coda fuori dalla fermata Pasteur

Qualunque momento quotidiano che si vive a Milano è accomunato dalla stessa parola: attesa. A Milano si è sempre in attesa. Alla cassa di un supermercato, al tavolo di un ristorante, fermi al semaforo, si sta sempre aspettando con ansia e nervosismo qualcosa o qualcuno. Non è un caso che Il Deserto dei Tartari, il romanzo simbolo dell’attesa senza fine, Dino Buzzati lo abbia scritto a Milano. 

Continua la lettura con: Le 7 cose della vita quotidiana di Milano che costano una fucilata

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Artemio
Ero un contadino e vivevo con mamma in campagna. Stanco della vita monotona e ripetitiva, ho deciso di andare a vivere a Milano, nella speranza di trovare amore, fama e tanti, tantissimi soldi

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