5 borghi italiani esclusivi che si possono raggiungere solo a piedi

Come fare un viaggio nel tempo

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credits: love_borghi_italiani IG

Chiudete gli occhi, immaginate di fare un viaggio nel tempo e di tornare nel passato, quando le automobili non c’erano. Ci siete riusciti? Se l’immaginazione non vi basta, sappiate che esistono in tutta Italia alcuni borghi e paesi dove sembra proprio di tornare indietro nel tempo. Questi luoghi infatti si possono raggiungere solo a piedi, quali sono?

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5 borghi italiani esclusivi che si possono raggiungere solo a piedi

#1 Civita di Bagnoregio, “la città che muore”

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In provincia di Viterbo, si trova Civita di Bagnoregio, un paese d’altri tempi, tra sogno e realtà. Situata su un’altura di tufo, a causa della costante erosione della roccia, è tristemente soprannominata “la città che muore”.

Per raggiungerlo bisogna lasciare la macchina e percorrere a piedi il lungo ponte che permette l’accesso al borgo. Lungo circa un chilometro proietta in un mondo quasi incantato e offre uno dei panorami più spettacolari di tutto il Lazio. Nei giorni di nebbia l’incredibile paese sembra fluttuare nel vuoto.

#2 Cornello dei Tasso, un gioiello raggiungibile solo con un trekking

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Cornello dei Tasso è un paesino della Val Brembana adagiato su uno sperone roccioso. Il borgo ha origine medievale ed è tra i più caratteristici e meglio conservati della Lombardia, nonché tra i più belli d’Italia. Il suo nome è legato alla famiglia Tasso, nota in tutto il mondo per le doti poetiche di Torquato Tasso.

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Si può raggiungere solo a piedi tramite due sentieri oppure percorrendo l’antica via Mercatorum. L’isolamento ha permesso al paese di conservare le caratteristiche del tipico paese di montagna con casette di pietra e i tetti di legno.

#3 Chamois, un vero nido d’aquila

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Tra le vette della Valle d’Aosta, a 1815 metri d’altezza, sorge Chamois, un paese senza automobili. Potete raggiungerlo a piedi, seguendo la vecchia mulattiera, in bicicletta o in funivia, a voi la scelta! Anche grazie all’assenza delle auto, il paesino è stato inserito nel novero delle “Perle delle Alpi”, un titolo che premia i comuni montani più virtuosi in termini di sostenibilità e mobilità dolce.

#4 Pentadattilo, cinque dita in mezzo al nulla

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Scendiamo in Calabria per scoprire Pentadattilo, un paesino incastonato tra le guglie di pietra del monte Calvario, sull’Aspromonte. Lo strano nome deriva dalla caratteristica forma della roccia che ricorda quella di una mano gigante dalle cinque dita. Quello che era l’antico paese è stato definitivamente abbandonato nel 1971 dopo essere stato dichiarato inabitabile. Solo ultimamente il borgo sta pian piano riprendendo vita, alcuni artigiani hanno aperto qui le loro botteghe e alcuni edifici stanno subendo una ristrutturazione necessaria. Il paesino arroccato si può chiaramente raggiungere solo a piedi da Melito San Paolo.

#5 Savogno, il paese con un solo abitante

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Concludiamo con Savogno, un borghetto della Valtellina, fermo al medioevo. Il paesino è arroccato su un terrazzo naturale, proprio sopra le Cascate dell’Acquafraggia, ed è circondato da boschi. La Cascata, pur trovandosi sotto al paese, ha costituito per secoli il filone d’acqua necessario per lo sviluppo del borgo. Savogno conserva ancora interessanti esempi di architettura rurale spontanea, con mura di pietra e loggiati in legno, ma per ammirarli bisogna faticare. L’unica via d’accesso è una ripida mulattiera di 2800 gradini, forse è per questo che il paese è stato progressivamente abbandonato, fino a registrare oggi un solo abitante.

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CHIARA BARONE

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Chiara Barone
Nata e cresciuta a Milano, sono una studentessa all'ultimo anno di Sociologia. Sogno un mondo più inclusivo dove cultura, passione e curiosità siano motore di innovazione e miglioramento.