Parrucchieri italiani vs cinesi: la grande sfida della hair firm di Milano

La hair farm milanese è suddivisa in due rami ben definiti: i cinesi e gli italiani.

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irisceramicaofficial IG - Aldo Coppola
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I capelli sembrano cornici che definiscono a volte consciamente, a volte inconsciamente chi siamo: un colore, un ricciolo, una frangia, un semplice abbandono al tempo che passa attraverso un grigio sale pepe. La fabbrica della beauty hair ha ben intercettato il concetto e fin qui tutto bene, ma in un mondo in cui tutto è “over” e dove Milano è sempre over tra gli “over“, andare dal parrucchiere è diventato troppo over per le possibilità economiche. 
 
Parlo alle donne che fortunatamente i capelli li hanno e alle poche (ammetto di essere fra queste) che in un momento di sconforto hanno invidiato i calvi che con i loro bellissimi crani rasati hanno trovato la più stupenda acconciatura low cost esistente. 
 
La hair farm milanese è suddivisa in due rami ben definiti: i cinesi e gli italiani.
 
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Parrucchieri italiani vs cinesi: la grande sfida della hair firm di Milano

# I parrucchieri cinesi

Parrucchiere cinese

I primi: se riesci i fidarti e a farti comprendere, a causa di quel muro linguistico che non ha trovato risposte nella loro riconosciuta saggezza e duttilità, esci più o meno soddisfatta ad un prezzo contenuto. In realtà sempre meno contenuto a causa dalla sacra legge della domanda e dell’offerta. Unico pensiero che non ti abbandona una volta a casa: che prodotti avranno usato? E rimani attenta ad intercettare qualche possibile reazione del cuoio capelluto: si sa che che non brillano in qualità. 

# I parrucchieri italiani

irisceramicaofficial IG – Aldo Coppola

I secondi: appena entri vieni accolta come “una regina”: ti fanno accomodare, ti offrono il caffè, si prestano a fare le guardarobiere. Ed è purtroppo quello il momento in cui scatta l’effetto alert: la sensazione che la potenziale regina sia lì per essere spennata. Perché questa specie di paranoia se i prezzi sono esposti (a volte anche in vetrina) e sai già ciò di cui hai bisogno?

Le parrucchiere italiane usano sapientemente il vantaggio linguistico orientandolo “all’intortamento”: presentano miriadi di prodotti a cui difficilmente puoi dire no per non tradire la tua natura popolare (perché purtroppo sai di non essere una regina!). 
Risultato: per uno spruzzo di lacca in più, una noce di gloss, uno Shampoo “speciale”, il conto è ben oltre il preventivo che ti eri fatta facendo la semplice somma delle tariffe esposte per il trattamento di cui avevi bisogno. 

# Perchè questo servizio non ha offerte per fasce di prezzo?

congerdesign-pixabay – Parrucchiere

Andare dal parrucchiere è un bisogno che pur depurato dalle personali esigenze di immagine, dovrebbe appartenere al paniere su cui si calcola l’inflazione. Ne abbiamo necessità tutti, anche se in particolare le donne e per un arco temporale lunghissimo visto che per un capriccio della natura anche in vecchiaia in cui molti processi si arrestano, quello dei capelli no, anzi: se ne ha ancora più bisogno.

L’osservazione è che questo servizio non abbia offerte per fasce di prezzo come avviene ad esempio per altre categorie di prodotti/servizi in cui esistono dei “discount”: si è stretti tra l’incudine cinese, (araba per il corrispondente al maschile) e il martello locale che batte fortemente cassa. 
 
In attesa che arrivi il parrucchiere nato da A.I. (non è una iattura vendicativa, prima o poi pare tocchi a tutte le professioni) sarebbe auspicabile che questo utile servizio gestito in modo obsoleto, potesse diventare più smart e più accessibile economicamente con il vantaggio che molti lo utilizzerebbero maggiormente. 

Continua la lettura con: 10 cose che non sai dei parrucchieri cinesi di Milano…e che non ha mai avuto il coraggio di chiedere

CRISITINA FILIPPO

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Cristina Filippo
Sono una donna jazz, istintiva, intuitiva empatica che adora improvvisare jam nelle relazioni: il mio assolo preferito è "suonare" sopra discussioni e conversazioni "zombesche", molto diffuse ovunque. Tra le tante passioni pagate con poche ore di sonno, annovero quella per Milano, la città in cui sono nata, cresciuta e formata e credo che ciò motivi più di un elenco di ciò che si è fatto e si fa nella vita, il buon motivo per essere qui.

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