Roma è quasi sfacciata nel buttarti addosso la sua bellezza, Milano è discreta e ha quasi pudore nel mostrarsi. Milano è una città da scoprire, questo è il suo bello, ma a volte si esagera: ci sono bellezze che restano nascoste e non conosciute per i suoi stessi cittadini e che invece sarebbe doveroso fare apprezzare anche ai turisti.
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Le bellezze nascoste di Milano: quali sono e come si possono valorizzare
# Le Torri di Milano
Durante il Medioevo erano uno dei tratti caratteristici di Milano. Ci sono ancora tre torri di epoca romana: la Torre dei Malsani (I secolo a.c.) nel cortile di un palazzo nei pressi del Carrobbio, la Torre di Ansperto (Massimiano) (III d.c.) e la Torre del Carceres, entrambe all’interno del museo archeologico di corso Magenta.
A queste si aggiungono altre dieci torri di epoca medievale, tra cui la Torre di Consulti (sopra a Palazzo dei Giureconsulti, di fronte a piazza Mercanti), la Torre dei Morigi (in via Morigi), la Torre dei Gorani (via Brisa) e la torre dei Filarete.
Le torri romane sono chiuse da un muro grigio e se si accede al museo si ha come la sensazione di imbattersi quasi per caso. Le torri medievali non le conosce praticamente nessuno.
Servirebbe una adeguata illuminazione e a una strategia di comunicazione per riportarle a tratto distintivo della città dei grattacieli.
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# Cavallo di Leonardo
La statua equestre più grande del mondo è più uno strumento di marketing per l’ippodromo che una grandiosa opera d’arte che dia lustro alla città. Il grande cavallo costruito su progetto originale di Leonardo si trova infatti nel cortile dell’ippodromo di San Siro.
Un cavallo all’ippodromo? Una mossa priva di fantasia che dà onore all’ippodromo ma, probabilmente, pochi degli avventori fanno caso alla sua importanza. Da anni si discute se portarlo in un luogo più consono alla sua storia (il Castello Sforzesco) o alla sua immagine (Stazione Centrale) ma nulla si è fatto e resta quasi inaccessibile per i turisti. Nell’anno di Leonardo cambiare la sua destinazione sarebbe un’iniziativa in grado di fare parlare tutto il mondo.
# Conca dell’Incoronata
Altra grandiosa opera di Leonardo che la città di Leonardo dovrebbe saper valorizzare molto meglio. Rappresentava il primo varco di ingresso fluviale in città ed è chiamata anche conca delle gabelle perchè era dove si pagava dazio per entrare nell’area C dell’epoca.
A Londra pagheresti 30 sterline per vederla, fino a tempo fa era un immondezzaio, oggi va meglio ma resta trascurata e per nulla valorizzata. Ci vorrebbe un’illuminazione di grande impatto e una segnaletica adeguata.
# La vigna di Leonardo
Completa il trittico delle opere di Leonardo poco valorizzate la vigna presso la casa degli Atellani. Un autentico gioiello che sarebbe ovunque un’attrazione mondiale.
E’ come tornare all’epoca del grande maestro, in quell’area che qualunque città avrebbe ribattezzato “Distretto Leonardo“, con il Cenacolo e Santa Maria delle Grazie. L’accesso è in un bar, l’esterno del palazzo che dà su corso Magenta è di una bruttezza imbarazzante. Solo varcando i diversi accessi si entra in un luogo magico. Purtroppo l’ultima doccia fredda è arrivata: la Vigna di Leonardo è passata in mani private che hanno chiuso l’accesso al pubblico.
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# Il parco archeologico
Altra gestione imbarazzante, questa più per responsabilità di Roma (Sovrintendenza) che di Milano. Però il Comune dovrebbe alzare la voce per un parco cittadino praticamente inaccessibile.
Chiuso nei giorni festivi, con le entrate più in vista sempre serrate e l’ingresso limitato a una porticina seminascosta che conduce all’interno di un palazzo privato. Il parco è stato battezzato “il parco più inaccessibile del mondo“. Da un paio di anni è stato anche deciso di chiudere l’unica parte che funzionava (il Vivaio Riva) per annetterla al parco col risultato di renderla anch’essa inaccessibile.
Si parla di progetti faraonici, come il colosseo alberato, ma dopo anni dall’annuncio e ormai dalla attesa data di inaugurazione, nessun lavoro ha ancora avuto inizio e gran parte dell’area è chiusa e allo sbando.
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# I cortili
I palazzi milanesi hanno dei cortili strepitosi, tra i più belli del mondo. Eppure sono inaccessibili, tranne che qualche occasione in cui vengono aperti al pubblico.
Ci vorrebbe una mappatura ufficiale dei cortili di maggiore rilevanza artistica che dovrebbero essere resi noti e disponibili a visite dei cittadini e dei turisti in calendari e orari ben definiti.
# Casa Galimberti
E’ il palazzo con le decorazioni più belle di Milano, un capolavoro del liberty milanese, più famoso all’estero che in città. Nonostante fosse a vincolo ambientale, ormai è noto come “il palazzo del Panino Giusto” che ne ha rivoluzionato l’immagine.
# Un’idea: un percorso illustrato alla Stazione Centrale con la presentazione delle meraviglie di Milano
Questi sono solo alcuni degli esempi di tesori nascosti e poco valorizzati della città. Ma l’elenco potrebbe essere molto più massiccio, comprendendo palazzi considerati dei capolavori o autentici gioielli, come San Maurizio, “la cappella Sistina di Milano” o altre chiese bellissime ma quasi sconosciute.
Per colmare il gap di comunicazione l’idea che lanciamo è di creare un percorso davanti alla Stazione Centrale in cui chi arriva a Milano in treno sia portato a passare attraverso immagini che rappresentano tutte le bellezze straordinarie della città. Sarebbe un modo di valorizzarle e anche di rilanciare la piazza della Stazione a porta di ingresso che farebbe onore a tutta la città.
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ANDREA ZOPPOLATO
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