I tre castelli più infestati dai fantasmi nei dintorni di Milano

Anime in cerca di pace vagano per i castelli della Lombardia

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Ph. @silviatonsi IG

Anime in cerca di pace, protagoniste di inquietanti assassinii o tragici incidenti, vagano per i castelli della Lombardia. Sono molte le leggende da brivido tramandate nella regione, storie che, prendendo spunto da fatti realmente accaduti, si tingono di mistero alimentando l’immaginazione di locali e visitatori. Quali sono i tre castelli, facilmente raggiungibili da Milano, infestati dai fantasmi? E quali spettri abitano le loro mura?

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I tre castelli più infestati dai fantasmi nei dintorni di Milano

#1 Il Castello di Trezzo sull’Adda: un’intera corte di fantasmi 

credits: bassabergamascaorientale.it

Nella provincia nord-est di Milano, a Trezzo sull’Adda, sorge un imponente castello, costruito dalla famiglia Visconti nel Trecento. La fortezza è stata teatro di grandi battaglie, congiure ed assassinii. Il più celebre è sicuramente quello del suo proprietario, Barnabò Visconti, il sanguinario signore di Milano, noto per aver commesso atroci omicidi, tra cui quello di una delle figlie, che venne murata viva per aver tradito il marito.

Barnabò venne assassinato nelle segrete del suo castello, nel 1385, da suo nipote Gian Galeazzo che, dopo averlo imprigionato, lo avvelenò. Da allora, il maniero sembra essere infestato, ciò che sorprende però è da chi.

Infatti, non è solo il fantasma del padrone ad abitare tra le mura, ma anche quelli di tutta la sua corte. Secondo la leggenda, durante la Seconda Guerra Mondiale, un intero commando tedesco vide, tra le sale del castello, diversi spettri di dame, cavalieri e saltimbanchi.

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Ma non finisce qui, non mancano gli avvistamenti del fantasma di una giovane donna che ogni notte si getta dalle torri del castello, svanendo prima di toccare il suolo. Sembra infine che nel 2004, un gruppo di appassionati ricercatori di fenomeni paranormali abbia fotografato una “presenza”: che fosse lo spirito di Barnabò Visconti?

#2 Il Castello di Zavattarello e l’omicidio di Pietro Dal Verme

credits: fotopavia IG

Luogo ideale per le storiche rievocazioni medioevali, nell’Oltrepò pavese, il Castello di Zavattarello è anche il luogo giusto per gli amanti del brivido. Le sue mura infatti sono state lo scenario di una storia di amore e morte ambientata nel Rinascimento.

Il proprietario del Castello era Pietro dal Verme, un condottiero promesso sposo di Chiara Sforza, la nipote del potentissimo Ludovico il Moro, signore di Milano. Dal Verme era però innamorato di un’altra donna, Cecilia del Maino, e fu proprio lei che sposò, rompendo il patto con gli Sforza.

Quasi come uno scherzo del destino, il matrimonio tra i due amanti non durò molto, Cecilia infatti morì molto presto per alcune complicazioni del parto. Fu così che Pietro, tornando sui suoi passi, acconsentì a sposare in seconde nozze Chiara Sforza. La giovane però non prese bene il fatto di essere solo la seconda scelta e, approfittando anche delle mire politiche dello zio verso i possedimenti del novello sposo, avvelenò la cena del marito, uccidendolo.

Sembra che da quel giorno, lo spirito di Pietro dal Verme si aggiri per le mura del suo castello e sono molte le testimonianze di eventi inspiegabili accaduti tra le sale della fortezza: sedie che si muovono da sole, porte aperte misteriosamente ed echi di voci maschili.

#3 La Dama Bianca del Castello di Padernello

Ph. @silviatonsi IG

L’ultima leggenda di cui vogliamo parlare vede come protagonista una figura eterea, soprannominata la Dama Bianca.

Nella Brescia del XV secolo nacque, in un castello ormai scomparso, la piccola Biancamaria, figlia di Caterina Colleoni e del conte Gaspare Martinengo. La ragazzina aveva uno spirito malinconico e una salute cagionevole, amava il silenzio e la solitudine, per questo nel 1479 si trasferì nella residenza di campagna della famiglia, nel borgo di Padernello.

La leggenda narra che la sera del 20 luglio 1480, Biancamaria stesse ammirando il paesaggio a cavalcioni sui merli del castello e, incantata da un gruppo di lucciole, credette di poter volare insieme a loro. Così, ad appena 13 anni, Biancamaria morì cadendo dalla cima del palazzo.

Si racconta che ogni dieci anni, la piccola ritorni sotto le sembianze di una Dama Bianca, con in mano un libro dorato che contiene un segreto. Che cosa ci sia scritto in questo libro, però, nessuno lo sa.

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CHIARA BARONE

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Chiara Barone
Nata e cresciuta a Milano, sono una studentessa all'ultimo anno di Sociologia. Sogno un mondo più inclusivo dove cultura, passione e curiosità siano motore di innovazione e miglioramento.

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