Altolà. Lo sappiamo a cosa state pensando… Che questa possa essere una casistica di luoghi comuni in cui si tende a catalogare usanze e costumi a seconda della zona. Se non fosse che chi, come il sottoscritto, conosce molto bene sia il centro città che le sue periferie sparse per i quattro punti cardinali garantisce che alcune differenze ci sono, e sono anche sostanziali. Queste sono le 4 cose che chi vive in centro invidia a chi sta in periferia.
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Quelle 5 piccole magie che chi vive in centro invidia a chi sta in periferia
# La rilassatezza
O all’inglese: il relax. Quello che è difficilissimo trovare in centro, fra ritmi accelerati e trasporti molto più presenti e chiassosi. E poi le corse frenetiche dei colletti bianchi, migliaia di corrieri espresso, taxi, eventi, shopping e affari. Tutto questo alza la soglia dei decibel e costringe la gran maggioranza degli autoctoni della Milano alto-borghese ad accelerare tutti i ritmi della propria giornata, mentre in periferia gli spazi e i tempi si dilatano ed è tutto molto più lento e rilassato. A volte si sente pure il silenzio.
# Ci si saluta!
Ebbene sì, ci sono ancora posti dove la gente saluta gli sconosciuti e spesso gli offre anche il caffè. E non solo dopo i derby della madonnina. Una volta, infatti, il tifoso che vinceva la stracittadina milanese aveva l’onore di entrare nei bar e avere il caffè offerto dai rivali di passione sportiva, e questo avveniva prevalentemente in quei vecchi bar o taverne di periferia dove ci si conosceva tutti e dove si usava (e si usa ancor oggi) salutare con più frequenza gli sconosciuti, scambiarci quattro chiacchiere o bersi assieme un buon caffè. Qualcosa di cui sempre più persone, a dire il vero non solo chi vive in centro, sentono la mancanza.
# La natura
Non che fra Rozzano e il Quadrilatero della Moda l’aria sia poi così diversa, per carità, ma di certo, al netto delle tante zone verdi in pieno centro a Milano, tutta la provincia e la periferia della città sono disseminate di vasti giardini che disinfettano un po’ questo maledetto particolato che tanto inquina tutta la zona a sud delle Alpi. Fra le aree più famose delle periferie abbiamo ad esempio il Parco Forlanini, oasi verde dotata di laghetto con vista sull’aeroporto di Milano Linate e il Parco Nord che con i suoi oltre seicentoquaranta ettari è fra i più i parchi urbani più grandi dell’intera regione Lombardia.
# I prezzi
Anche alcune famose catene di GDO e supermercati, che di certo non possono applicare prezzi diversi su prodotti per così dire standard, trovano invece modo di venire incontro alle esigenze della periferia adattando le merci in vendita al consumo locale, ad esempio riempiendo gli store più decentrati con offerte imperdibili. Se è vero ad esempio che un famoso supermercato della centralissima viale Piave è soprannominato il supermercato dei single per via delle tante monoporzioni in vendita presso i suoi banchi freschi, i cugini periferici della stessa catena come ad esempio Quarto Oggiaro o Rubattino pullulano di maxi-sconti studiati per acquisti familiari. La quantità al servizio delle famiglie, a meno della metà del prezzo. E questo non vale solo per i supermercati: vogliamo parlare dei prezzi delle case?
# Le vie di fuga
E poi dobbiamo confessarlo: chi è a Milano sogna di andare via. Non per sempre, ma almeno per un fine settimana. E su questo punto le periferie mostrano i muscoli. Chi vive in centro può avvertire l’oppressione del “fortino”, della prigione dorata, sentendosi compresso dai quartieri della circonvallazione e poi dalla cintura di quelli via via più periferici. Quando c’è traffico, nel tempo che chi vive in centro ci impiega a uscire dalla città, chi abita in periferia è già a passeggio sul lago di Como.
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CARLO CHIODO
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