🛑 A MILANO arriva la TERRA

Dopo la Luna a Milano arriva anche la Terra

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In concomitanza col grande evento dell’eclissi solare anulare che si terrà giovedì 10 giugno, si verificherà un secondo avvenimento di non minore importanza che continuerà ad incuriosire astronomi, scienziati e appassionati per ben 45 giorni. Ma di cosa si tratta?

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A MILANO arriva la TERRA

# GAIA, la Terra in miniatura sospesa dal suolo

L’artista Luke Jerram porta per la prima volta a Base Milano una delle sue più grandi installazioni: GAIA. Il progetto realizzato insieme al team Threes, un team conosciuto per la sua bravura nel mescolare sapientemente suono, arte e paesaggio all’interno delle proprie opere, mette in mostra una versione decisamente più piccola del nostro pianeta rispetto alle sue dimensioni reali, ma pur sempre troppo grande per non impallidire dinnanzi ad essa.

L’installazione rappresenta una “miniatura” del pianeta dal diametro di ben 6 metri, sospesa dal suolo ed illuminata dall’interno. La scelta del nome Gaia non è casuale: James Lovelock fu il primo a pensare alla Terra come un essere vivente ispirandosi alla divinità Gaia che personificava la Terra. Pertanto, tutte le creature che vi abitano sono parte di Gaia e di conseguenza sono potenzialmente importanti per il suo benessere.

credits: mentelocale.it

# FAROUT, la prima edizione che riunisce 38 artisti da tutto il mondo

Viene, quindi, inaugurata la prima edizione del festival FAROUT, unico nel suo genere, dedicato alla creazione contemporanea che presenta al pubblico performing art e installazioni affascinanti. Questo evento spettacolare avrà inizio il 10 giugno e si protrarrà fino al 24 luglio 2021.

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45 giorni di full immersion per scoprire i progetti di 38 artisti nazionali e internazionali che permetteranno al pubblico di osservare la Terra da più angolazioni e vederla da “fuori”. L’effetto che l’artista cerca di ottenere è il senso dello straniamento e del profondo stupore provato dagli astronauti quando vedono la Terra dallo spazio e, allo stesso tempo, vuole far cogliere l’esatto momento in cui l’uomo si rende consapevole del proprio Pianeta e della necessità di salvaguardalo.

credits: ig @ nasaastronauts

# Immaginare un futuro di CONVIVENZA

Il progetto di Luke ha una missione molto importante: far riflettere su nuove forme possibili di convivenza e di co-abitazione, co-esistenza e co-creazione tra artisti, le loro creazioni e la natura. L’essenza di questa missione è racchiusa nel nome del progetto, Farout, che richiama il pianeta più distante dal sistema solare finora scoperto e ci invita, dunque, a pensare a noi stessi e al nostro pianeta in maniera differente. Allo stesso tempo cerca di mettere l’accento sull’interdisciplinarietà dei generi artistici con progetti e sperimentazioni che hanno l’obiettivo di integrare linguaggi e suoni connessi alle nuove tecnologie, rompendo le categorie tradizionali.

credits: Base Milano

# Milano, la città della Luna

La Terra arriva nella città della Luna. Già perchè in città la luna è di casa. Pochi sanno che a Milano si trova un frammento originale di Luna al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, l’unico del suo genere in Italia. Appartiene alla roccia che venne battezzata “Goodwill Rock”, ovvero la roccia della speranza: Eugene Cernan e il collega Harrison Schmitt, nella missione Apollo 17 avevano raccolto un grande pezzo di roccia che ritenevano significativo. Uno di quei pezzi fu donato dal Presidente Nixon a Milano. 

credits: corriere.it

Ma non solo. A Milano la Luna si è anche materializzata in una installazione in piscina. Grazie a “Museum of the Moon”, il progetto artistico itinerante dell’artista britannico Luke Jerram, allestito dal 15 al 23 giugno 2019 alla Piscina Cozzi. L’imponente installazione misurava 7 metri di diametro ed era una sfera che riproduceva fedelmente la superficie lunare, grazie alle cartografie fornite dalla Nasa. Un’installazione che sarebbe stato bellissimo trasformare da temporanea in permanente. Ma a volte chiedere la luna è un po’ troppo. Anche per Milano.

Luna Piscina Cozzi

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SELENE MANGIAROTTI

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Selene Mangiarotti
Aspirante traduttrice, cerco il mio posto nel mondo un articolo alla volta