Antonio Marras è un nome che serpeggia da tempo sia nel mondo dell’arte che in quello della moda, che sembrano andare costantemente a braccetto.
Conosciuto e apprezzato ovunque, definito il “più intellettuale degli stilisti italiani“, Antonio Marras ha tracciato un percorso artistico e di stile che ha permeato tutte le cose.
E la mostra antologica organizzata alla Triennale di Milano per la curatela di Francesca Alfano Miglietti, intende proprio porre l’accento sulla produzione irrequieta, fulminea e geniale di un artista completo, che si è avvalso, nelle sue produzioni di numerosi media – pronunciato média, non midia – e tecniche.
Ogni campo o ambito approcciato è stato infatti per Marras una possibilità creativa da cogliere al volo, sperimentando vari linguaggi.
Dall’objet trouvé alla poesia, passando per il cinema, Marras re Mida dell’arte e della moda, non si è risparmiato nessuna esperienza artistica.
E quello che vedrai alla mostra allestita alla Triennale di Milano è un’installazione mastodontica, in cui Marras ha rielaborato disegni e dipinti, montandoli su vecchie cornici su cui poi è successivamente intervenuto.
Dialogando con Maria Lai – artista che aveva dato vita ad un’opera d’arte totale nel suo paese d’origine, Legarsi alla montagna, Marras ha dato vita ad un’esposizione fluida, in continuo divenire, che vale la pena di essere scoperta con occhi vergini, pronti a mettersi in ascolto di una storia fatta di tessuti, carta e infiniti mondi.
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