Aurore Bano ha uno sguardo fotografico delicatissimo.
D’altronde, la scelta cromatica dei paesaggi che immortala con la sua Canon lo testimoniano.
Inserendosi perfettamente in quella corrente fotografica contemporanea iniziata con i contorni geometrici dei progetti dell’architetto Luis Barragán a fare da scenografia naturale agli scatti, l’occhio di Aurore Bano ci restituisce dei quadri che presentano già una cornice.
La palette cromatica che utilizza è meravigliosa e femminile, di quella femminilità delicata e decisa che viene approcciata non soltanto dal “gentil sesso”, ma anche da altri talenti emergenti – uno su tutti Vincent Leroux, casualmente francofono anche lui che con i suoi reportage fotografici sull’India ci regala magnifiche visioni da tenere d’occhio.
E questa sera inaugura, presso la galleria Antonia Jannone di Milano la prima personale italiana di Aurore Bano “Color Space Resonances”.
Si tratta di una raccolta di scatti che attraversa paesaggi lontanissimi (Spagna, Scandinavia, Francia e Islanda) esplorati in lungo e in largo dall’obiettivo fotografico dell’artista francese.
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