Chi è appassionato di arte contemporanea non può non conoscere Carlo Carrà.
Da appassionata de genere, devo ammettere che il Futurismo è una corrente artistica che non mi piace tantissimo, per svariati motivi… ma quando si parla di Carlo Carrà è tutto un altro paio di maniche.
Carrà non era solo un futurista: era un vulcano di creatività e idee in eruzione.
E’ vero, è stato uno dei più rappresentativi esponenti del Futurismo italiano, ma è anche vero che la sua arte ha attraversato diverse fasi, tra le quali – personalmente – preferisco quella Metafisica, molto simile a quella di De Chirico.
Le sue opere sono davvero moltissime e si possono raggruppare in altrettanto numerosi “filoni rappresentativi: dai “valori aplastici” ai paesaggi, alle nature morte – che attestano il suo ritorno alla realtà avvenuto attorno agli anni Venti -, alle grandi composizioni di figura risalenti agli anni Trenta.
Insomma, per dirla in modo moderno, Carlo Carrà è solo il nome di una cartella di documenti al quale interno possono essere aperti file di tutti i tipi e dimensioni.
Se sei curioso di conoscere qualcosa in più sull’arte di questo maestro italiano, sarai felice di sapere che il Palazzo Reale ospiterà fino al 3 febbraio 2019 “Carlo Carrà, mostra antologica“, che raccoglierà circa centotrenta opere del grande artista, concesse in prestito dalle più importanti collezioni italiane e internazionali, pubbliche e private.
L’ingresso costa 12 euro, ma per un amante dell’arte contemporanea non sono nulla, se la posta è ammirare da vicino i capolavori di un artista del calibro di Carrà.
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