Dopo mezzo secolo riapre Palazzo Citterio, il tesoro misterioso del centro di Milano

Ma solo per un mese. L'apertura ufficiale è programmata per la fine dell'autunno. Scopriamo cosa si può ammirare al suo interno

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Masters of light

Chiuso per decenni, occupato addirittura da un gruppo di attivisti, sembrava non dovesse aprire mai più. Dopo lunghi lavori di riqualificazione e trasformazione si svela finalmente al pubblico anche se solo per un mese, prima dell’inaugurazione ufficiale in tardo autunno. Scopriamo l’occasione della sua apertura in anteprima.

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Dopo mezzo secolo riapre Palazzo Citterio, il tesoro misterioso del centro di Milano

# Il Brera Modern apre le sue sale al pubblico, anche se solo per un mese

Siamo in via Brera 12, a fianco della Pinacoteca. Qui sorge Palazzo Citterio, uno dei più bei palazzi del centro di Milano, classico edificio nobiliare del barocchetto settecentesco milanese risultato dell’unione di due edifici ancora più antichi. Acquistato nel 1972 dallo Stato, con l’obiettivo di allargare gli spazi espositivi del museo  iniziando il progetto della Grande Brera, è rimasto chiuso sino ad oggi: nel 2012 è stato addirittura occupato da un gruppo di attivisti.

Dopo un iter turbolento l’11 maggio 2023 sono finalmente partiti i lavori, che hanno visto la realizzazione di un nuovo ingresso con una scala in vetro monumentale, conclusi da poco. Al suo interno previste le collezioni del Novecento della Pinacoteca di Brera, esposizioni temporanee, sale per conferenze e proiezioni, oltre a bookshop e caffetteria. Il 17 giugno ha aperto finalmente e temporaneamente le sue porte per la prima europea di una mostra “scintillante”, prima nell’inaugurazione ufficiale prevista il 7 dicembre 2024.

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# “Masters of Light, da Vienna a Milano”: il racconto dei 130 anni di storia di Swarovski

swarovski – Masters of light

Si può avere un’anteprima degli spazi della futura Brera Modern grazie a Swarovski che arriva per la prima volta in Europa, dopo prima tappa a Shanghai, con la mostra “SWAROVSKI – MASTERS OF LIGHT”. L’azienda austriaca nata nel 1895 a Vienna, rinomata per i suoi cristalli di alta qualità, gioielli, accessori e prodotti home-decor, ha donato anche la somma di 550mila euro che sarà utilizzata per la valorizzazione e alla conservazione delle opere col massimo rigore. La mostra curata da Giovanna Engelbert e Alexander Fury, ad accesso gratuito e visitabile fino al 14 luglio 2024, mette in scena il “racconto” di Swarovski dalla sua nascita fino alla Milano contemporanea, presentando una scenografia suddivisa in sette temi chiave. 

# Esposti 50 capolavori di grandi maison italiane, la nuova collezione di alta gioielleria “Galaxy” e la scarpetta di Cenerentola

Masters of light

La presentazione è avvenuta durante la Fashion Week maschile e tra le sale si possono ammirare oltre 50 capolavori delle grandi maison italiane, come Prada, Gucci, Atelier Versace, Armani Privé e Gucci, e costumi di scena come le scarpette del film Il Mago di Oz e la scarpetta di cristallo di Cenerentola del film Disney del 2015. Ci sono poi i look da red carpet indossati da star come Harry Styles, Madonna, Tina Turner e Rihanna, e la nuova collezione Swarovski di alta gioielleria “Galaxy” con diamanti.

Vengono ripercorsi i 130 anni di storia del brand dei cristalli partendo dal primo vestito impreziosito dalle gemme nel 1895, una creazione haute couture di Jean-Phillipe Worth, passando per abiti di Balenciaga, Balmain e Westwood. C’è anche un “laboratorio” dove scoprire tutti i possibili tagli e anche le possibili sfumature di colore dei cristalli di Swarovski. 

# Il POP UP store e un Café a firma dello chef stellato Carlo Cracco

Per tutta la durata della mostra è presente inoltre un POP UP store con un assortimento di prodotti Swarovski ed un Café firmato dallo chef Carlo Cracco nei giardini del palazzo.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.