“Principe” e “libero“, due parole che raccontano molto bene Fabrizio De André.
Il magnetismo e il distacco di un principe, pronto a raccogliere e appassionarsi alle storie dei diversi e a farne parabola, canzone, preghiera.
La ricerca della libertà e il racconto di un viaggio fatto “in direzione ostinata e contraria“, che lo hanno reso testimone cantore dell’uomo e della sua divina imperfezione, promuovendone valori come la tolleranza, il rispetto, l’amore.
Se queste sono le caratteristiche universalmente note dell’arte di Fabrizio De André, ciò su cui si concentra il film “Fabrizio De Andrè – Principe Libero“ è, invece, l’umana avventura del suo protagonista.
Dall’infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell’apprendistato svolto nei caruggi della città.
Il tutto contornato da amici come Paolo Villaggio – che conierà per lui il soprannome “Faber” – e delicatamente più distanti, come Luigi Tenco.
Seguono i primi successi, come Mina che porta in televisione “La canzone di Marinella“, l’incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene.
Il biopic mette in scena il racconto di una personalità unica, che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana.
Questa è solo un accenno di quello che potrai vedere durante la visione di “Fabrizio De Andrè – Principe Libero“, che potrai vedere questo mercoledì al Cinema Ariosto: più che un film, si tratterà di una vera e propria esperienza.
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