La legge di San Siro è inesorabile. Può trasformarsi nel trampolino della consacrazione definitiva oppure proiettare alla velocità della luce sul viale del tramonto. Quest’estate sono stati di scena grandi artisti. Vediamo chi sono vincitori e perdenti secondo la valutazione spietata di Andrea Spinelli pubblicata su Il Giorno.
La dura legge di San Siro: chi ha vinto, chi ha pareggiato e chi ha perso tra gli artisti in concerto
Siamo a metà di un’estate sensazionale per i concerti a San Siro. Secondo i media adeguatamente assistiti dagli uffici stampa sembrano essere stati tutti un successo clamoroso: guai a esprimere critiche o ad alzare sopracciglia. Ma c’è qualcuno che lo ha fatto: si è sorbito tutti i concerti per rivelare quelli che realmente hanno convinto e chi invece sembra non essere stato all’altezza della Scala del Calcio e, ormai, della musica Pop. Vediamo dunque chi ha vinto, chi ha perso e… chi ha pareggiato, secondo Andrea Spinelli come riportato su Il Giorno.
# Chi ha vinto
- Zucchero (voto 7). Secondo Spinelli è il trionfatore dell’estate 24: “Il miglior concerto visto quest’estate al Meazza”. Zucchero ha spaccato soprattutto perché “canta per davvero, suona per davvero, affiancato da una band eccellente”. Cose ormai rare. Unico neo? “Che languore quelle sedie sul prato e quel terzo anello quasi vuoto ai lati”.
- Vasco Rossi (Voto 6,5). A detta di molti sembra che sia stata l’estate di Vasco e della bionda americana. Ma non per Spinelli che relega Vasco Rossi alle spalle di Zucchero. Nonostante le molte date, il rocker di Zocca strappa appena poco più di una sufficienza. 400mila spettatori non bastano per il critico de Il Giorno. I punti deboli? Il palco troppo ipertecnologico e “la voce talora un po’ così”. L’età incalza anche i mostri sacri.
# Chi ha pareggiato
- Taylor Swift (Voto 6). La bionda americana merita un 1000 e lode soprattutto per l’ufficio stampa. Incensata da notizie da Fantasilandia, tipo che è la settima migliore chitarrista di tutti i tempi, che quando arriva lei il PIL si impenna, che con il costo di un biglietto di un suo concerto gli americani fanno due settimane di vacanze in Europa. Cose del genere. Sembrano solo luci e riflettori accesi su di lei. Ma c’è un’eccezione. Si chiama Andrea Spinelli. Che le assegna il voto più umiliante per una superstar planetaria incensata dai media. Sei. Delle serie, non ti rimando a settembre solo per il mio buon cuore. La motivazione? “Nonostante si sforzi a lasciare intendere che canta per davvero”, fa uso di ampio utilizzo di “sostegni”.
- Sfera Ebbasta (Voto 6). Un altro che sembra intoccabile. Qualunque critica diventa un boomerang trasformando chi l’ha sollevata in un boomer anche se ha quindici anni. Ma Spinelli fa spallucce e fa finire anche il trapper di casa nostra nell’umiliazione di un 6 rosicchiato. Il meglio? “Gli ospiti”. “Sfera si prende San Siro portando sul palco con lui il top del rap italiano, con un (doppio) show ricco di incontri al vertice, un po’ meno d’anima”. E qui casca l’asino: “Dall’impatto un po’ opprimente, lo spettacolo alla fine si risolve in una esibizione muscolare che lascia qualche dubbio sulla capacità del “King” di affrontare in maniera scenicamente efficace la dimensione dello stadio”. Ergo: promosso solo per la buona condotta.
# Chi ha perso
- Max Pezzali (Voto 5,5). Ahia. Scherza con i fanti ma lascia stare i santi. Qui Spinelli gioca con il fuoco. Impossibile trovare una riga storta nelle recensioni dei concerti di Pezzali. Bravo, bravissimo, buono, buonissimo. Uniche note stonate sono Cecchetto e Spinelli. Motivo dell’insufficienza. “Sarebbero bastati ancxhe solo due concerti”, invece dei tre. Mica è Vasco. Poi l’ampio ricorso per l’effetto nostalgia con “24 inni degli 883 su 27 pezzi la dicono lunga sulle intenzioni dello show”, che per Spinelli è rimasto ancora a un grande “karaoke intergenerazionale” tipo Fiorello negli anni Novanta.
- Club Dogo (Voto 5). Qui si gioca più facile. Probabilmente è stato un azzardo il passaggio a San Siro. Vero che qui ha giocato anche il Sant’Angelo Lodigiano, ma questo stadio non è per tutti. Soprattutto bisogna saperselo conquistare. Secondo Spinelli è quello che non sono riusciti a fare i Club Dogo che “dopo 10 Forum esauriti” forse con San Siro hanno fatto il passo più lungo dell’autotune. Inesorabili “certi vuoti sugli spalti” di un pubblico che ai bis “ha preferito altro”.
- Negramaro (Voto 5). Questo fa male. Sì, perché in questo caso forse davvero San Siro ha colpito duro, facendoli uscire dal palco direttamente sul viale del tramonto. Già erano usciti con le ossa rotte da Sanremo ma qui è stato un disastro con “un vuoto di pubblico imbarazzante”. A questo si aggiungono “le cancellazioni di Bari, ovvero casa, e Messina con rimodulazione dei concerti nei palasport”. Urge per la mitica band una dura presa di coscienza.
# Attesi al varco della prossima estate
Chi affronterà la dura legge di San Siro nel 2025? Al momento gli artisti certi sono: Elodie 8 giugno, Pinguini Tattici Nucleari 10 e 11, Elisa il 18, Gazzelle il 22, Marracash il 25, Springsteen il 30 e il 3 luglio, Ultimo il 5 e 7 luglio e Marco Mengoni 13 e 14.
Riferimento: Andrea Spinelli su Il Giorno
Continua la lettura con: La M5 va oltre San Siro?
ANDREA ZOPPOLATO
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