La TOPOESTESIA: al Museo del ‘900 l’incredibile OPERA che fa PERDERE il CONTROLLO allo spettatore

Un percorso che provoca effetti stranianti

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Credits erika.abate IG - Topoestesia

Un percorso fatto di luci e colori che fa perdere il controllo e disorienta chiunque lo attraversi. Scopriamo perché provoca questi effetti stranianti.

La TOPOESTESIA: al Museo del ‘900 l’incredibile OPERA che fa PERDERE il CONTROLLO allo spettatore

# Il progetto Miriorama di Gianni Colombo

Credits robilantvoenagallery IG – Topoestesia al Museo del Novecento

Il progetto parte da lontano. Nel 1959 Gianni Colombo fonda con Anceschi, Boriani e De Vecchi il Gruppo T, le cui manifestazioni collettive e personali prenderanno il titolo di Miriorama (mille immagini), numerate progressivamente per sottolineare la continuità di un programma comune che orienterà per diversi anni il lavoro del gruppo. 

“Topoestesia Itinerario Programmato” è un’opera che nasce nel 1970 e che ha bisogno dello spettatore per essere portata a compimento.

# Lo spettatore perde ogni tipo di percezione

 

L’opera è uno spazio allestito all’interno della sezione Nuovi Percorsi nel Museo del Novecento che simula la struttura di un labirinto. Si compone di tre tunnel diversi e percorribili, le cui facce interne hanno trame di vari colori che interagiscono con le luci, a loro volta colorate, provocando un effetto straniante.

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# Le pareti diventano fili

Credits benedetta.artefacile IG – Topoestesia

La sensazione è quella di camminare lungo pareti inclinate, è impossibile non cadere. Se infatti non bastassero i suoni e le luci a disorientare, ci pensano le pareti che da appoggio solido diventano qualcosa di instabile a cui aggrapparsi tramite dei fili

L’indagine sulle relazioni spazio-temporali nei diversi aspetti della realtà e l’intervento dello spettatore che permette all’opera di “compiersi” è uno degli aspetti fondamentali dell’arte cinetica. 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.