🛑 “METTITI nelle MIE SCARPE”: in arrivo a Milano una grande opera esperienziale. Ecco quando e dove vederla

Arriva un nuovo progetto culturale internazionale per immergersi in un'esperienza travolgente, semplicemente indossando un paio di scarpe

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credits: @fondazioneempatia su IG

A Milano, spunta un’opera per praticare l’umiltà e vedere le cose con altri occhi, o meglio, con un altro paio di scarpe. Vediamo come funziona questa iniziativa.

“METTITI nelle MIE SCARPE”: in arrivo a Milano una grande opera esperienziale. Ecco quando e dove vederla

# L’obiettivo è creare EMPATIA

credits: Clare Patey

Si chiama “Mettiti nelle mie scarpe” ed è il nuovo progetto realizzato dall’artista Clare Patey per il Museo dell’Empatia di Londra e portato nel capoluogo lombardo. L’obiettivo del progetto è nobile: creare empatia e spingere la gente a preoccuparsi meno di sé stessi e più degli altri. Sarà esposto al pubblico dal 21 Settembre, in occasione della Fashion Week.

# Perché proprio le SCARPE?

credits: MilanoToday

In italiano diremmo “mettersi nei panni di qualcun altro” per esprimere l’intenzione di vedere le cose sotto un altro punto di vista, ma essendo il progetto di origine inglese, è stato adattato il detto “To walk a mile in someone’ shoes” (camminare un miglio indossando le scarpe di qualcun altro) alla nostra lingua. Da qui, nasce l’iniziativa di realizzare una grande scatola da scarpe in Zona Garibaldi, in Piazza 25 Aprile.

Si potrà scegliere un paio di scarpe a cui sarà legata la storia del proprietario che le ha donate e ha scelto di condividere alcuni dettagli della propria vita. Camminando con le sue scarpe, si ascolteranno le vicende narrate da 31 podcast originali (21 in italiano e 10 in inglese) che “testimoniano realtà di ordinaria fatica e quotidiana normalità della città di Milano e non solo”.

# L’empatia può essere PRATICATA

credits: Clare Patey

Il progetto nasce insieme al filosofo britannico Roman Krznaric, portato in Italia per la prima volta da Fondazione Empatia Milano in collaborazione con Levi’s.
L’agenzia Ansa riporta il fine di questa iniziativa: “l’opera d’arte si basa, infatti, sul concetto di empatia elaborato da Krznaric: non una dote innata, ma una capacità che può essere sviluppata e “allenata” nel tempo, aprendosi all’ascolto degli altri e all’accettazione della diversità come fonte di arricchimento personale”.

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Fonti: Ansa, MilanoToday

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SELENE MANGIAROTTI

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Selene Mangiarotti
Aspirante traduttrice, cerco il mio posto nel mondo un articolo alla volta