Milano dopo l’Expo ha preso un’accelerata che l’ha portata a diventare una delle città più vive che abbiamo in Europa. Prima della pandemia, Milano stava vivendo uno dei periodi più ricchi d’iniziative che attiravano da tutte le parti del mondo migliaia di turisti. Se non teniamo conto della Fashion Week, a Milano non era difficile vedere i cartelloni pubblicitari che annunciavano Music Week, Design Week, Arch Week e così via. Poi è successo quello che è successo e la macchina si è bloccata, eppure è notizia di pochi giorni fa l’annuncio della seconda edizione del NoLO Fringe Festival.
NoLO Fringe Festival: il Festival dedicato a tutte le arti si farà anche quest’anno
# Il Fringe Festival: il festival che celebra tutte le arti
La prima volta che abbiamo sentito parlare di Fringe Festival è stato a Edimburgo dove, da qualche anno, viene organizzato questo evento che è dedicato a tutte le arti, senza alcuna restrizione di genere e modalità. Nel 2012 il Fringe Festival di Edimburgo è durato venticinque giorni e ha ospitato quasi tremila esibizioni provenienti da quarantasette paesi. La particolarità che attira i media è che il Festival non ha né giuria, né commissione selezionatrice, una caratteristica che permette a ogni artista di parteciparvi e presentare anche opere al limite della sperimentazione più azzardata.
Il successo della manifestazione è immediato. Dopo le prime edizioni, il concept viene copiato in tutto il mondo e a oggi abbiamo dei Fringe Festival in Australia, Sudafrica, Stati Uniti e Canada e, nel 2019, anche in Italia con il NoLO Fringe Festival.
# Perché farlo proprio a NoLO?
Di NoLO (Nord di Loreto) ne abbiamo parlato tanto su queste pagine. Ci sono state discussioni aperte e molto accese. Per chi ancora non lo conoscesse o ne ha sentito parlarne poco, si tratta di un quartiere compreso tra le zone di Pasteur, Rovereto Turro, Gorla e Casoretto. L’ambizione del quartiere è di creare un brand di quartiere che possa competere con i newyorchesi SoHo e Tribeca o per rimanere nei confini meneghini con il celebre Isola.
Su NoLO si possono dire tante cose, le critiche al quartiere e al progetto sono state tantissime: alcuni dicono che è solo un goffo tentativo di dare un’immagine nuova e diversa della zona, altri dicono che è il quartiere dove si respira più l’internazionalità grazie alla contaminazione, insomma un po’ sul modello londinese! A mio parere, un quartiere, qualunque esso sia, che si doti di una radio, organizzi eventi e cerchi di valorizzarsi, può avere tutto il mio rispetto. Per questo, e per tutte le ragioni spiegate in precedenza, che NoLO non poteva essere altro che il luogo perfetto dove il Fringe Festival poteva trovare dimora.
# Il Fringe Festival a NoLO, un evento inclusivo, divertente e internazionale
In realtà non è un progetto nuovo, nel 2019 si è tenuto il primo Festival e sin dall’inizio ha attirato l’attenzione dei media. L’evento ha mantenuto il concept originale, aprendo i propri spazi a chiunque volesse partecipare e a chiunque avesse qualcosa da mostrare, da presentare o da dire. Un evento per natura aperto, inclusivo, internazionale, tollerante, multicolore, divertente e spensierato.
Un’attenzione particolare viene data al teatro con lo scopo di portarlo laddove non c’è. Infatti, sono numerosi gli spazi dove il NoLO Festival viene ospitato e dove vengono portati e presentati i vari eventi. Vale la pena ricordare luoghi come l’Anfiteatro di via Russo, il Parco Trotter, la Salumeria del Design, il Tramvai, il Q Club, lo Spazio Hug o il Ghepensi MI. Insomma, un evento che ha l’ambizione di reinventare la città coinvolgendo tutti i suoi abitanti.
# Dopo il grande successo anche quest’anno il festival si farà, pandemia permettendo
Il successo è stato talmente immediato e ampio che ha permesso nel 2020 di far svolgere anche la seconda edizione ed è notizia di qualche giorno fa che dal 7 al 12 settembre si terrà anche la terza.
Dalle notizie che sono circolate, l’organizzazione ha presentato l’evento come l’edizione più perforante della sua storia. Sul sito ufficiale si è già cominciato a parlarne, presentando in grandi linee gli eventi che coinvolgeranno persone, professionisti e luoghi che accontenteranno tutti i gusti. Ci sarà spazio per la commedia, il teatro, la canzone, la musica e gli spettacoli per i bambini.
Ci auguriamo che le cose vadano per il verso giusto, che la pandemia subisca un duro colpo che la porti a diventare qualcosa di cui non avere paura e qualcosa da lasciare completamente alle spalle. Sono cosciente di essere ottimista e speranzoso, ma sognare fa bene, come fa bene organizzare eventi di questo genere che ci ricordano di essere soprattutto esseri umani. Abbiamo bisogno della socialità come l’aria che respiriamo, abbiamo bisogno di condividere per non morire dentro, abbiamo bisogno di confrontarci, discutere, litigare perché sono elementi fondamentali per far sì che la parola “vita” assuma il significato e il senso che ha e che deve avere. Forse l’avranno anche pensato tutte quelle persone coinvolte in questo progetto ed è per questo che hanno tutto il mio appoggio e sostegno. Non mi rimane che sperare di vederci tutti a settembre al NoLO Festival.
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MICHELE LAROTONDA
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