L’arte che apre le porte degli studi che una certa élite vorrebbe eternamente chiusi.
L’arte che prepotente si affaccia in strada e a gran voce chiama i passanti, invitandoli ad entrare.
L’arte che si mostra, in tutto il suo splendore, pura, nuda e cruda, nelle stanze in cui viene alla luce.
L’arte epifanica, che incoraggia l’incontro e si fa conoscere da tutti, addetti e non.
L’arte che ti fa scendere delle scale ripide e ti attende, al centro della stanza, bellissima e senza veli, senza fretta e senza tempo.
Eccola l’arte che ci piace, che non ha paura di farsi riconoscere da tutti quelli che non l’hanno studiata, non sanno come metterla al mondo, che non ne capiscono la lingua, che non sanno come afferrarla.
Oggi si ricomincia, le porte si aprono, le soffitte si popolano e le caves si riempiono di gente.
Ritorna con la terza edizione Studi Festival.
Cinque giorni di scoperta, con focus dedicati ad aree precise della città, per una via crucis in tutti gli studi d’artista in cui sono custoditi tesori preziosissimi.
102 mostre in studi d’artista aperti in tutta la città, numerosi eventi collaterali in luoghi speciali, più di 600 artisti coinvolti.
Da martedì 14 a sabato 18 marzo 2017 gli artisti che vivono e lavorano a Milano aprono alla città le porte dei loro studi, dove hanno invitato ad esporre altri artisti organizzando mostre, performance ed eventi, attivando così un dispositivo di scambio.
Un progetto ideato e curato da Vincenzo Chiarandà e Anna Stuart Tovini (Premiata Ditta), Claudio Corfone, Rebecca Moccia, che ci piace da morire.
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