Tutti nudi a Capodanno? Sì, a Milano in questa festa

Milano si riscopre libertina. Ecco dove si può festeggiare senza preoccuparsi del dress code e le regole previste

0

Milano si riscopre libertina. Per festeggiare l’arrivo del nuovo anno c’è un locale dove si cena e ci si può scatenare a ritmo di musica fino a notte fonda… completamente nudi. Queste le uniche regole della serata.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Tutti nudi a Capodanno? Sì, a Milano in questa festa

# La festa più nuda dell’anno

italianaturista.it – Capodanno nudo

Milano si riscopre libertina. Per chi ha voglia di sperimentare un capodanno alternativo e non ha problema a mostrarsi come mamma l’ha fatto davanti a perfetti sconosciuti, a Paderno Dugnano ha la possibilità di farlo. “Anita”, l’associazione naturista italiana, organizza infatti il primo “CapoNudanno” d’Italia in un ristorante la cui location è top secret, salvo per chi si iscrive e paga gli 80 euro di quota prevista che comprende un menu di tutto rispetto: 4 antipasti, due primi, due secondi e il dessert.

# Le regole della serata: nessun abito ma ammessi collane, papillons e cravatte

Gli organizzatori promettono che sarà una “una festa nuda, anzi nudissima“. Scontato quindi il dress code: niente vestiti. Sulla pagina si legge: “Musica, trenini, trombette, cotillons. Per il primo anno non sarete divorati dal dubbio del cosa indossare. Niente”. Altra indicazione riguarda gli accessori che si possono indossare: “Essendo una serata di gala saranno ammesse collane, papillons e cravatte, ma se dovesse fare molto caldo è possibile toglierle e nessuno si scandalizzerà”. La festa parte alle 20.30 e prosegue con musica fino a notte fonda.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# Quando a Milano si mangiava nudi al ristorante

Credit: dissapore.com

Per Milano non si tratta di una novità, fino alla definitiva chiusura a causa del lockdown durante la pandemia, esisteva un locale nell’hinterland dove ogni venerdì sera si cenava completamente nudi: l’Italo Americano di Cerro Maggiore, in via San Clemente 151. Una guardia presente controllava che non ci fossero persone che violassero la privacy degli altri o che fossero indiscrete e le regole erano poche e semplici: 

  • entrati nel ristorante si andava in uno spogliatoio dove ci si spogliava completamente e si ritornava in sala con un telo igienico per coprirsi le parti intime durante la cena e una pochette con gli effetti personali;
  •  durante tutta la sera era vietato l’uso dei telefonini, sia per godersi la serata senza distrazioni che per vietare la possibilità di fare foto alle altre persone nude.

A tavola si poteva scegliere un menu fisso, con proposte per vegetariani, anche se la portata principale per la serata era l’hamburger. Finito il pasto tutti in pista a ballare nudi al ritmo della musica live suonata nel locale.

Fonte: Milano Today

Continua la lettura con: Quando a Milano si mangiava nudi al ristorante

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedente7 cose che i milanesi amano «da impazzire»
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome