Dal corpo marmoreo e con più di cinque metri di altezza, un gigante arriva a Milano. Il suo nome è Mr Arbitrium e non è qui per invadere la città, ma per lanciare una sfida ai milanesi. Tutto parte da una domanda: spinge o sorregge l’Arco della Pace?
Un GIGANTE di 5 METRI in missione a MILANO
# Il gigante in missione a Milano
Dopo un tour accanto ai monumenti nel 2021, prima a Serravezza e Pietrasanta, in provincia di Lucca, e poi a Carrara, Mr Arbitrium decide di occuparsi di uno dei monumenti più scenografici di Milano. A portarlo all’Arco della Pace ci ha pensato Emanuele Giannelli, lo scultore contemporaneo che con questo gigante buono desidera provocare la mente dei milanesi e dell’intera umanità.
L’impatto visivo è sicuramente suggestivo e di certo la scultura non è stata creata per passare inosservata. Al contrario, Mr Arbitrium ha una missione e parte da un semplice quesito: sta sorreggendo l’Arco della pace o vuole spingerlo via?
# Un corpo, due realtà
Ecco il dilemma. Con i suoi 5,40 metri e la muscolatura in tensione, il gigante appare intento a spingere via la struttura, ma la stessa posizione cela anche l’azione di sostenere. È proprio da questa ambivalenza che nasce il duplice significato dell’opera e il concetto della scultura stessa.
In Mr. Arbitrium si incrociano tanti temi: il rapporto dell’uomo con la scienza, la tecnologia con tutti i loro aspetti contraddittori e non risolti, la trasformazione dell’uomo, la forza di gravità, la sospensione, l’equilibrio. Ma la decisione finale spetta all’osservatore: spingere via o sostenere l’edificio storico o la Chiesa, simboli della nostra storia millenaria e della nostra cultura?
# Essere o non essere, spingere o sostenere?
Una domanda amletica che per primo ha stimolato lo scultore. Giannelli riflette sul momento storico di grandi cambiamenti e di ritmi sempre più accelerati che stiamo attraversando. A suo avviso esiste realmente questo dilemma che inevitabilmente chiede di scegliere. “Credo – sottolinea l’autore – che non solo nei prossimi decenni, ma già oggi dovremmo aver chiaro il percorso che vogliamo intraprendere, la scelta che intendiamo fare. Il futuro, secondo il mio modo di vedere e sentire, è già molto vicino: la scienza ogni giorno e da tempo ci propone e ci parla di robotica, neuro-tecnologie, cellule staminali, clonazione, società digitali controllate ecc. D’altra parte, da sempre l’uomo condivide incertezze, paure, entusiasmi e progressi. Come si interfaccerà rispetto a tali sfide?”
È così che il vero protagonista di quest’opera non è più la scultura, ma noi stessi. Per lo scultore ognuno di noi sarà chiamato a mettere in campo il proprio “io” e decidere, secondo la propria coscienza, quale dei due diversi sentieri intraprendere: spingere oppure sostenere.
# Esiste un futuro senza storia?
Lo stesso processo che ha portato alla creazione materiale di Mr Arbitrium gioca con questa ambivalenza. Il primo passaggio consiste nella realizzazione di un bozzetto in creta, per mano dello scultore. Questo è stato poi trasformato in una scansione e inviato al carrista viareggino Luigi Bonetti, per la lavorazione del polistirolo con un robot. Ma il robot arriva fino ad un 90% di precisione e richiede dunque un ulteriore intervento per mano dell’artista allo scopo di ridefinire molti dettagli, in particolare del volto, delle mani e dei piedi.
E così anche nella sua realizzazione esiste la compresenza armoniosa di storia, scienza e innovazione. Sarà proprio la continua ricerca di questo equilibrio la vera sfida per il futuro?
Continua la Lettura con: Una passeggiata tra 15 SCULTURE capolavoro a Milano
SARA FERRI
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