i 10 (+1) giocatori di calcio più forti che hanno giocato a Milano

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CALCIATORI MILANO
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Milano ospita la finale della Coppa Campioni. In quell’occasione alcuni dei più grandi campioni del calcio di oggi scenderanno in campo a San Siro. Un tempo i migliori giocatori del mondo li avevamo noi.
Per vincere l’invidia di vedere due squadre di Madrid contendersi la Champions, abbiamo immaginato la migliore formazione di tutti i tempi, formata da giocatori che hanno indossato la maglia di una suqdra milanese. Ecco il nostro wonder team.

#1. Julio Cesar

Partiamo subito dai fischi. Perché la scelta del portiere è stata molto dibattuta. Forse ci sono altri, come Sarti, Ghezzi, Albertosi o Cudicini che potrebbero ambire a questa maglia, ma il loro ricordo è troppo lontano e poi almeno uno degli eroi del triplete deve trovare spazio.
Poi, vuoi mettere iniziare la formazione con uno che si chiama così?
Per lui parlano i 14 trofei vinti con la maglia dell’inter e per 5 anni è risultato nella top 10 dei migliori portiere del mondo. Di questa lista è l’unico ancora in attività. Gioca nel Benfica.

#2. Beppe Bergomi

Altra scelta complessa. Alla fine il testa a testa è stato con Javier Zanetti, ma l’ha spuntata lo zio per il grido “Andiamo a Berlino!” nella semifinale al mondiale in Germania nel 2006.
E’ stato il giovane più vecchio del mondo a vincere il mondiale nel 1982 e ha continuato a giocare fino a 70 anni. Ha recitato come protagonista nel Curioso Caso di Benjamin Button.

#3. Paolo Maldini

La prima partita aveva 15 anni e la squadra più forte d’Italia era l’Hellas Verona. Ha continuato a giocare fino a 41 anni, sempre col Milan, con cui ha vinto 26 trofei, tra cui 5 coppe dei campioni. E’ il giocatore al mondo ad aver giocato più finali di coppa campioni e detiene il record di presenze in serie A e nelle competizioni Uefa per club.
Due volte è finito al terzo posto nella classifica del pallone d’oro e risulta un po’ in tutte le classifiche nella squadra dei migliori giocatori di tutti i tempi. Da quando ha smesso a giocare il Milan lo ha cacciato: per il conseguente kharma da scontare, la squadra che dominava il mondo si trova oggi a lottare con il Sassuolo per entrare in Europa League.

#4. Lothar Matthaeus

Ha guidato l’Inter allo scudetto dei record anche se di lui si ricorderanno soprattutto le interviste con un italiano da Sturmtruppen. Ha giocato 4 campionati europei e 5 coppe del mondo (di cui una vinta), è il giocatore al mondo per presenze in partite del mondiale. Ha il primato nel suo paese di presenze in nazionale (150).

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#5. Alessandro Nesta

E’ riuscito a vincere un mondiale anche da infortunato (alla Playstation, dicevano i cattivi). Ha concluso la carriera in India.
Unico.

#6. Franco Baresi

La bandiera del Milan. Il più grande libero della storia d’Italia, con lui sbagliavano tutti i più grandi, perfino Bearzot che si era intestardito a farlo giocare mediano. Quando si sganciava palla al piede San Siro esplodeva. E’ stato eletto rossonero del secolo, ha sfiorato il pallone d’oro e soprattutto il mondiale, quando nel 1994 è ritornato apposta da un’operazione al menisco per sbagliare il rigore in finale con Brasile. E’ primatista nel campionato italiano per numero di autoreti: 8.

#7. Ruud Gullit

Nell’attacco per fare posto ai grandi, mischiamo un po’ le carte. Ai suoi tempi il numero 7 era Colombo, ma Colombo no, non si può vedere. E allora eco Gullit che giocava con il 10 ma sgroppava spesso sulla fascia. Un bestione gigantesco, celebre per le sue treccine rasta e per la sua voglia di sesso, come quando disse a Berlusconi che gli chiedeva astinenza prima di una partita decisiva: “Presidente, io con le palle piene non riesco a giocare”.

 

#8. Giuseppe Meazza

Qui rischiamo il linciaggio degli dei del pallone. Giuseppe Meazza al numero 8, lui che è stato il più grande attaccante italiano di tutti i tempi. Ha giocato con entrambi i club anche se la storia l’ha fatta con l’Inter. Due mondiali vinti, una carriera lunghissima anche se mozzata dalla seconda guerra mondiale.

 

#9. Marco Van Basten

Ecco il colpevole. E’ per lui che Meazza è stato spostato al numero 8. Ma è ancora troppo viva la memoria delle gesta di Marco Van Basten negli anni da favola del Milan di Sacchi. Nella sua breve carriera, conclusa a 28 anni, è riuscito a portare alla vittoria perfino la squadra nazionale più perdente di sempre: l’Olanda, segnando un gol memorabile contro l’Unione Sovietica. Ha vinto tre volte il pallone d’oro ed è stato inserito nella top 10 dei migliori giocatori del mondo da World Soccer. È stato il primo calciatore a segnare 4 gol in una sola partita di Champions League.

#10. Gianni Rivera

La sua carriera politica non è riuscita a macchiare le sue imprese da calciatore. Era il numero 10, il simbolo di un Milan a luci e ombre, che ha condotto a fine carriera alla stella. Ma è soprattutto l’eroe dell’Azteca, l’autore del 4 a 3 con cui l’Italia ha battuto la Germania in quella che è stata definita la più bella partita di un mondiale di tutti i tempi. Primo pallone d’oro italiano, nelle classifiche internazionale risulta quasi sempre il miglior giocatore italiano di tutti i tempi.

#11. Ronaldo

No, non è Cristiano che sta per giocare la finale di Champions. Di Ronaldo a San Siro ce n’è solo uno. Miglior giocatore per quasi un decennio, in cui ha vinto due mondiali e due coppe America. E’ innamorato di Milano, in cui ha indossato entrambe le maglie anche se è quella dell’Inter a cui resta più legato, pur avendo perso praticamente tutto. Tra cui uno scudetto buttato via perdendo l’ultima giornata con la Lazio. Era il 5 maggio, la giornata più nera per i tifosi interisti, quasi quanto quella per i milanisti della sconfitta con il Liverpool dopo che vincevano per 3 a 0 all’intervallo.
Erano quelli tempi straordinari, talmente gloriosi da fare ricordare più le rare sconfitte delle numerose vittorie.


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