Mentre sorseggio il caffè macchiato soia nel mio bar preferito, medito con Gianluca, il barista, sull’amore e sulla venuta del Santo che dovrebbe sovrintendere a questo sentimento assoluto, con la A maiuscola.
Gianluca dice che non esiste o meglio, che non ci crede: la parola AMORE lo mette un po’ in difficoltà, la sente estremamente impegnativa, forse anche un po’ retorica e spesso utilizzata a caso.
Tentiamo di redimere il portato linguistico che attiene a questo vocabolo e mentre San Valentino incombe ed è nelle vetrine di tutti i bar, pasticcerie e negozi di Milano e così, anche un po’ per esorcizzare la paura e la solitudine, cominciamo ad associare le specifiche richieste degli amanti del caffè, che la mattina si assiepano intorno al bancone, predicendo le preferenze di ciascuno in ambito amoroso.
Ecco cosa è emerso, ricordando che i tipi di caffè sono tanti quanti la fantasia di chi lo predilige.
Dimmi che CAFFE’ sei e ti dirò di che tipo d’amore soffri
- Caffè in tazza bollente, ristretto e senza zucchero: legato ad un amore oscuro, piace il bondage?
- Caffè macchiato caldo senza schiuma: caratterizzato da un amore più passionale che non
- Caffè macchiato freddo: l’amore tiepido è di casa, una scaldatina ogni tanto non farebbe male
- Caffè in tazza di vetro: amore fragile come un cristallo meravigliosamente sfaccettato
- Caffè d’orzo in tazza grande: l’amore annacquato incombe, si dà vita ad un cambiamento?
- Caffè d’orzo con cannella: amore raffinato, profumoso, quasi esotico, alhoa!
- Caffè al ginseng: amore energetico, mediterraneo, tipicamente fisico
- Caffè al ginseng in tazza grande: tanta roba
- Caffè verde con scorza d’arancia: amore vegano, senza grassi animali né zuccheri trattati, sapido?
- Caffè alla cicoria: amore amaro, lacrimoso e sofferto, vale la pena?
- Caffè con panna e polvere di cacao: amore colesterolico, attenti ai grassi in eccesso, fanno male al cuore
- Caffè decaffeinato: amore pavido, senza arte né parte, scialbetto
- Caffè doppio: amore esagerato, super, strafigo, un po’ tanto milanese
E tu che caffè sei?
LUISA COZZI