Passeggiando per le vie meneghine si rimane affascinati dall’abbondanza di chiese, basiliche, parrocchie e cappelle che decorano il tessuto cittadino. Eppure, molte volte, questi siti nascondono una doppia identità. Scopriamo le più curiose.
10 CHIESE CREATIVE: la nuova vita delle chiese sconsacrate di Milano
# La Chiesetta in via Paolo Lomazzo, 12
Nel ‘700 vera e propria chiesa, oggi locale originale ed inconsueto nella Milano da Bere del Nuovo Millennio. L’interno conserva un’atmosfera suggestiva in stile gotico con candele votive, affreschi e capitelli. Non mancano anche riferimenti spiritosi: l’iconica scritta del cocktail “MARTINI” diventa “MARTIRI” e dove si può andare ai servizi se non al “SAN ITARIO”? I frequentatori, veri e propri “fedeli” al buon bere, possono scegliere tra una ricca lista di liquori, cocktail e birre.
Grazie ai loro nomi originali, però, sono i chupitos i veri protagonisti del menù: si può così facilmente ordinare un “Acqua Santa”, una “Confessione” oppure un “Alleluja”. Lasciamo al lettore il compito di scoprire gli altri. La Chiesetta è anche legata al mondo della musica. I Club Dogo e Francesca Michielin hanno infatti scelto l’incanto dell’ambientazione interna per registrare i propri videoclip musical.
# Chiesa di San Paolo Converso in Piazza Sant’Eufemia, 1
Chi avrebbe mai detto di poter giocare a tennis in una chiesa? Non c’è da stupirsi dal momento che si sta parlando della Chiesa di San Paolo Converso. Costruita per iniziativa della Contessa di Guastalla e poi sconsacrata nel 1804 da Napoleone Bonaparte, nel suo curriculum può vantare di essere divenuta la prima casa della salma di Sant’Antonio Maria Zaccaria, un magazzino, una sala per concerti di musica sacra ed infine uno studio di registrazione, presso il quale sono passate le leggendarie Maria Callas e Mina.
Ovviamente chi poteva dedicarsi del restauro se non Paolo Mezzanotte, l’Architetto dell’omonimo e famosissimo Palazzo, sede della Borsa di Milano? La chiesa oggi è sede della Fondazione Converso, spazio espositivo dedicato alle arti contemporanee, fondata dallo studio di architettura Locatelli Partners che proprio all’interno della chiesa aveva posto gli uffici. Ma cosa c’entra il tennis? Si trattava della singolare mostra “Untitled (plot for dialogue)” dell’artista americano Asad Raza. Tramite lo sport, si è voluta porre l’attenzione sull’importanza delle attività ricreative e non per forza produttive in una società interamente incentrata attorno al mondo frenetico del lavoro.
# Museo Studio Francesco Messina in via S. Sisto, 4/A
Proprio dietro Via Torino, si trova la chiesa sconsacrata di San Sisto al Carrobbio. Secondo la leggenda edificata dal re longobardo Desiderio e restaurata per volere del Federico Borromeo, oggi assume il nome di “Civico Museo – Studio Francesco Messina”. Infatti, l’artista siciliano, insegnante all’Accademia di Brera prossimo alla pensione, in cambio del
restauro della chiesa e della canonica, ha ottenuto la concessione dell’edificio in comodato a vita per l’uso come studio personale, successivamente divenuto lascito testamentario al Comune di Milano. Si possono così ammirare 80 sculture, prevalentemente bronzee e ventisei opere grafiche del comune. Sapete chi è l’autore dell’iconico “Cavallo Morente” esposto all’ingresso della sede principale della Rai, in viale Mazzini 14 a Roma? Proprio Francesco Messina!
# San Carpoforo, Accademia di Belle Arti, in Via Marco Formentini, 14
La storia della chiesa di San Carpoforo risulta essere molto antica. La prima prova storica della sua esistenza risale all’anno 813, ma la tradizione vuole che l’antica struttura appartenesse ad un tempio pagano romano dedicato ad una divinità portatrice di frutti (“carpofora”), poi identificata nella dea Vesta. Fu Santa Marcellina, sorella di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, a chiedere la consacrazione della struttura a San Carpoforo. Oggi è sede per i corsi di decorazione, restauro e arte sacra contemporanea dell’Accademia delle Belle Arti di Brera.
# Scuola di Teatro Arsenale in via Cesare Correnti, 11
Le antiche fondamenta della chiesa dei Santi Simone e Giuda risalgono al 1272. Dopo la
sconsacrazione avvenuta nel 1810, è stata utilizzata come magazzino e come spazio per esibizione teatrali. Proprio su questo palco, su intuizione dello scapigliato Cletto Arrighi, ha esordito uno dei maggiori attori e commediografi del cinema muto a cui Milano abbia mai dato i natali, Edoardo Ferravilla. Dal 1978 è sede della Scuola di Teatro Arsenale, “punto di riferimento basilare nel panorama della didattica teatrale in Italia e all’estero”.
# Il Gattopardo Cafè in Via Piero della Francesca, 47
L’ex chiesa di San Giuseppe della Pace, costruita agli inizi del secolo scorso, è rimasta tale fino agli anni ’70. A seguire circa un ventennio in stato di abbandono per poi diventare quello che è oggi: Il Gattopardo Cafè. Da oramai 20 anni sulle scene delle discoteche milanesi, è sicuramente tra le prime per la bellezza della location. Non a caso, dove prima c’era l’altare, oggi trova spazio il bancone del bar, mentre l’area precedentemente adibita alle panche è stata trasformata nella vera e propria pista da ballo. Il locale risulta maestoso ed elegante, dall’atmosfera unica, inimitabile e dai richiami
borbonici, ideale anche come location per feste e party, sia privati sia aziendali.
La chicca? Proprio sopra la pista da ballo risulta re incontrastato il magnifico lampadario da più di 65 mila cristalli che riflettono la luce in tutte le sue declinazioni. Chissà se qualcuno li ha davvero contati tutti.
# Museo dei Bambini di Milano in Via Enrico Besana, 12
Inaugurata nel 1719, la chiesa di San Michele ai Nuovi Sepolcri fa parte oggi del complesso della Rotonda della Besana, area ideata per dare all’Ospedale Maggiore un nuovo Foppone, “cimitero” in dialetto. Oggi si stima che abbiano trovato sepoltura circa 150.000 persone. L’intera area fu dismessa nel 1792 a seguito di una legge sanitaria austriaca, che imponeva di spostare i cimiteri al di fuori delle cerchia cittadine. Sotto la dominazione napoleonica, la Rotonda si sarebbe dovuta trasformare nel Pantheon del Regno italico, di cui Milano era capitale, progetto poi abbandonato a seguito della caduta dell’imperatore francese. Dopo l’operazione di svuotamento delle fosse di inizio secolo scorso, l’ex chiesa fu di volta in volta caserma, fienile, cronicario e lavanderia dell’ospedale fino al 1940. Dal 1958, l’intero complesso è proprietà comunale e dal 2014 l’edificio è sede del MUBA, il Museo dei Bambini di Milano.
# Mediateca Santa Teresa in Via della Moscova, 28
La settecentesca chiesa barocca dei Santi Teresa e Giuseppe rappresentava l’ultima
testimonianza di un convento delle Monache Carmelitane Scalze di origine seicentesca. Passata al Regio Demanio nel 1809, divenne zecca, fabbrica di munizioni e alloggiamenti militari. Ad inizio ‘900 fu adibita a spaccio cooperativo e dopolavoro aziendale, prima di divenire affiliata alla storica Manifattura Tabacchi fino alla II guerra mondiale. Nel 1974, l’area venne acquisita dal Comune di Milano e a partire dal 2003 è diventata una vera e propria biblioteca multimediale, nonché sede della sezione digitale della Biblioteca Nazionale Braidense.
# Trefor Cafè in Via Triulziana, 8 (San Donato Milanese)
Anche la vicina San Donato vanta una chiesa sconsacrata di tutto rispetto. Si tratta del Trefor Cafè. L’ex chiesa è rimasta pressoché identica negli interni, gli affreschi originali sono ancora ben visibili ed un gioco di luci ben posizionate rende l’atmosfera suggestiva. Oggi è ristorante e pizzeria, cantina e cocktail bar, ma anche location per eventi.
# Hotel NH Collection Milano in via Bartolomeo Colleoni 14
L’elenco delle chiese sconsacrate di Milano non finisce qui. L’ultimo arrivato è il nuovo Hotel NH Collection Milano all’interno dell’ex chiesa di Cristo Re, in zona Portello.
Continua la lettura con: Una notte da DIO: aperte le PRENOTAZIONI per la CHIESA di Milano trasformata in HOTEL di LUSSO
CARLO VITTORIO MATRONE
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