Sant’Ambrogio e San Carlo. I due santi incarnano le due anime di Milano: quella tollerante e liberale del santo patrono e quella più perbenista e rigorosa del Borromeo. I due santi di Milano la vedevano diversamente in tutto, anche nel Carnevale. Sant’Ambrogio amava i festeggiamenti, tanto da estenderne la durata di quattro giorni oltre al rito romano. Grazie ad Ambrogio a Milano c’è l’unico carnevale al mondo che si festeggia mentre gli altri patiscono già la quaresima.
Ma Carlo Borromeo aveva tutta un’altra visione della vita. Anche se era molto più moderno di Ambrogio, visto che era nato oltre 1000 anni dopo, in realtà provò a fare retromarcia sui festeggiamenti del carnevale, perchè non vedeva di buon occhio “la ricreatione” che ogni “buon governo” è tenuto a concedere per la felicità dei suoi cittadini. Il Borromeo cercò di trasformare il Carnevale nella “settimana santa”, sostituendo ai giochi e alle feste un momento intimista di preghiera. In questo fallì così come andò a vuoto il suo tentativo di uniformare il rito ambrosiano con quello romano: il Carnevale a San Carlo proprio non andava giù, specie per quel suo prolungarsi fino al sabato. Quella Milano che doveva dare esempio al mondo di rigore morale e ascetico, grazie a quei quattro giorni di festeggiamenti diventava invece un polo di attrazione per tutti coloro che desideravano prolungare il Carnevale. Anche se non riuscì a farlo concludere il martedì grasso, tuttavia riuscì a ottenere di togliere i festeggiamenti nella prima domenica di quaresima, anticipando così al sabato la fine del Carnevale.
Non riuscendo ad estirpare il Carnevale che ormai consolidato come tradizione popolare, cercò di arginarne gli aspetti più eccessivi, limitando le caratteristiche di festa pagana. Fece approvare alcune ordinanze che limitavano il tipo di feste che si potevano svolgere nel periodo, ad esempio rese vietato mascherarsi nei giorni di domenica e, in generale, fu proibito durante il carnevale indossare maschere da prete o da monaca.
Una curiosità. Sapete perchè si dice che il viola porti male a teatro? Perchè ai tempi dell’Inquisizione erano proibiti gli spettacoli durante la quaresima, che era il periodo dell’anno in cui i sacerdoti indossavano vestiti viola. Quindi vedere comparire un abito viola a teatro poteva significare che si era stati appena sorpresi da un sacerdote che avrebbe presto fatto sospendere lo spettacolo.