Forse non tutti si ricorderanno di lui, qualcuno ne avrà sentito parlare. Eppure per chi ha vissuto in quegli anni, il solo acronimo CT potrà riportare alla mente tante cose.
Stiamo parlando di Carlo Torrighelli, un writer ante-litteram, attivo a Milano tra gli anni ’70 e ’80.
CT: il SENZA TETTO pioniere della street art milanese
#1 I tre tratti distintivi di CT
Tre erano i caratteri distintivi di Carlo Torrighelli, un senza tetto fuori dal comune: il carretto sul quale trainava i suoi tre inseparabili cani (La Bella, L’Umanità e L’Amore), il megafono e la vernice bianca, strumenti attraverso i quali diffondeva per tutta Milano i suoi slogan.
#2 “La Chiesa ti uccide con l’onda” e altri slogan
In quegli anni Torrighelli si aggirava soprattutto nelle zone adiacenti a Castello Sforzesco e la stazione di Milano Porta Garibaldi. Era proprio in quelle strade che si potevano leggere i suoi manifesti affissi sulle pareti o i suoi slogan scritti in caratteri maiuscoli con la vernice bianca sull’asfalto:
“La Chiesa ti uccide con l’onda”
“Popolo bue, ti uccidono con l’onda!
“Esistono impianti a onde che torturano rovinano e uccidono da lontano milioni di morti in Italia”
“Radio e televisione basta versi da gorilla ma cultura”
Slogan provocatori contro quegli impianti a onda situati nei sotterranei delle chiese capaci di uccidere, o ancora un invito a tutti i mass media di prestare maggiore attenzione alla diffusione della cultura.
#3 CT sul muro di Berlino
Carlo Torrighelli diventa ben presto un personaggio noto in tutta Milano, la sua fama si diffonde a macchia d’olio persino fuori dai confini nazionali. Uno dei suoi slogan, infatti, fu tradotto in lingua tedesca e riprodotto a caratteri cubitali sul muro di Berlino.
#4 Il senza tetto ha trovato casa
Visse per anni senza dimora, era stanziato nei pressi dell’arco vicino all’Arena e trascorreva le sue giornate tra le strade di Milano con il suo inseparabile carretto a distribuire volantini ai passanti e far sentire la sua voce.
Ma la sua protesta si estese sino al portone di Palazzo Marino, dove per giorni Torrighelli si stanziò urlando “Non ho una casa!”. Protesta che ebbe un esito positivo: gli fu assegnata una casa in via Pinamonte da Vimercate 9, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Il 4 novembre 1983 Carlo Torrighelli muore nella sua casa a seguito di un probabile arresto cardiaco. Ma da quel giorno nessuno ha più dimenticato il suo nome, la sua storia, la sua voce.
#5 La gloria post mortem
Nonostante gli anni passati, il nome di CT è rimasto impresso nella storia di chi ha vissuto la Milano di quegli anni, di chi ha avuto la fortuna di conoscere o ascoltare direttamente i suoi slogan urlati a gran voce. Ma se così non fosse stato, numerose sono state le iniziative incentrate sulla valorizzazione di questo noto personaggio: mostre a lui dedicate e diverse pubblicazioni sulla sua vita hanno fatto sì che ancora oggi CT resti uno dei personaggi storici che hanno lasciato un segno importante nella storia di Milano.
ROSSANA QUARATO
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