Milano è una città che ha sempre avuto un ottimo rapporto con i giornalisti e le loro redazioni. Eppure i vecchi milanesi, coi loro detti popolari, ci avevano messo in guardia: bravi fieuj, ma casciaball.
CASCIABALL: perché i VECCHI MILANESI avevano capito tutto dei giornalisti
# Giornalisti? Casciaball
In un articolo del 2016, #milanocittastato ha suggerito “Le 10 parole del dialetto milanese che ognuno dovrebbe conoscere”. Una delle 10 parole è appunto Casciabàll, cacciaballe, riferito ad una persona che usa un sacco di parole inutili per raccontare una storia.
Sebbene il rapporto tra giornalisti, Milano e i milanesi sia sempre stato ottimo, grazie al reciproco affetto, casciabàll finì per diventare il soprannome dato dai milanesi di un tempo proprio ai giornalisti. La saggezza delle tradizioni popolari sta anche nella lungimiranza. Nel caso del soprannome che i vecchi di Milano hanno dedicato ai giornalisti, la lungimiranza sembra diventare leggendaria, ogni giorno che passa.
Ripercorriamo alcuni delle più celebri figure da casciaball del mondo del giornalismo internazionale.
# Le armi di distruzione di massa di Saddam
È bastato che Colin Powel agitasse un campioncino di qualcosa dichiarando che «Le armi di sterminio di Saddam ci sono e noi le troveremo», per scatenare giornali e TV sulla “preda”. Pochi esperti di diritti umani si sono accorti della non trascurabile incongruenza nel discorso di Powell: quel “le troveremo” implica infatti che nel momento della dichiarazione al Congresso, non vi erano prove che il Governo iracheno fosse in possesso di armi chimiche o di distruzione di massa. La parte del leone mainstream, è stata ricoperta dal The New York Times, capace di creare consenso a Powell e Bush Jr.
Le armi di sterminio che sono state il casus belli per giustificare l’invasione dell’Iraq, poi, non sono state rinvenute. Ma i casciaball a stelle e strisce non hanno mai fatto alcun mea culpa.
# 6 gennaio 2021, Washington D.C.
Il 6 gennaio di quest’anno a Capitol City è successo di tutto. La pura cronaca racconta del giorno in cui è convocato il Campidoglio per la conferma del Presidente Eletto. I sostenitori del Presidente Trump, radunati a Capitol Hill, stringono d’assedio il Campidoglio, la seduta plenaria viene sospesa e c’è addirittura un’irruzione. Le testate italiane cominciano a gridare alla Rivoluzione, all’insurrezione e al Colpo di Stato; la copertura mediatica è totale: ogni dispositivo elettronico è adatto per assistere a quest’episodio.
Chicco Mentana è il Re indiscusso di questa fredda serata di inizio anno: manda in onda l’ennesima #maratonamentana, commentando in modo agghiacciante e molto preoccupato, le drammatiche immagini di un gruppo di rivoltosi intenti a far danni con un lanciafiamme. Peccato che le immagini, sulle quali scorreva il sottopancia “Live Footage”, fossero la scena del film Project X. Da Mentana nessuna smentita o scuse.
# Afghanistan
Con la recente vicenda afgana i nostri media hanno mostrato tutti i loro talenti circa la capacità di osservare, analizzare e commentare una vicenda internazionale. 20 anni di presenza occidentale nello stato Afghano, iniziata quel lontano 7 ottobre del 2001 come risposta al tremendo attacco dell’11 settembre in America, col Ministro degli Esteri italiano immortalato su una spiaggia, sono stati presentati in più modi. I giornalisti si sono abbandonati alla retorica dell’”esportazione della democrazia” (che assomiglia all’affermazione di una superiorità culturale un po’ autocelebrata), della Guerra Globale al Terrore (le guerre si dichiarano agli Stati, non ad entità impalpabili) e che il ritiro degli Americani ha causato il crollo di tutte quelle belle opportunità che gli Yankees avevano, con tanta fatica, istituito per il popolo Afghano (se così fosse, perché i Talebani ci hanno messo poche ore a riprendersi tutto?).
N.B. Il “popolo Afghano” non esiste. O meglio, ne esistono decine. Alcune fazioni in lotta tra loro, altre alleate, la maggior parte unite da legami di parentela e antiche tradizioni. Non è un particolare trascurabile.
# La compattezza della lotta al Coronavirus
Un nemico invisibile e perfido come il Coronavirus, si può battere solo con un fronte unito, compatto, impenetrabile. Deve essere questa la spiegazione di una narrazione a senso unico e che fa eco a sé stessa da 18 mesi, con alcune redazioni che raggiungono vertici inarrivabili ai più. I nemici? quasi sempre hanno le sembianze di esseri umani, possibilmente di nazionalità italiana.
- I Navigli di Milano re-open
A maggio 2020 il nemico si sposta a Milano, assume le sembianze di umano con lo spritz in mano e scatena le ire degli integralisti del lockdown. Le foto diffuse sul web, per lo più dalla testata Repubblica, mostrano persone assembrate che in realtà sono riprese da un teleobiettivo, schiacciate nella prospettiva ma sparse lungo diverse centinaia di metri di percorso. Astenersi chi non ha mai sclerato sui Navigli affollati.
- 1300 morti al giorno
Quella che senza dubbio può ritenersi la peggior previsione basata sul worst case scenario del Covid: riaprendo adesso (aprile 2021) avremo 1.300 morti al giorno a luglio. Previsione della Fondazione Kessler rilanciata, anzi, gridata da tv e giornali principali. Anche in questo caso sarebbe bastata una spiegazione e delle scuse, che nessuno ha però avuto il buon gusto di presentare.
- La festa scudetto dell’Inter
Rischio incremento dei contagi, annunciato da Repubblica all’indomani della festa scudetto di Milano del 2 maggio 2021. Tanto celermente annunciata l’Apocalisse, quanto ancora siamo in attesa che una qualunque delle istituzioni o dei media mainstream chieda scusa per essersi sbagliato. Evidentemente lo scudetto del calcio si è troppo abituati ad assegnarlo altrove.
- FDA americana approva definitivamente il vaccino di tal marca
Come se le fonti attendibili si trovino da una parte sola, la narrativa mainstream. Notizia non vera: FDA ha in realtà approvato, in via definitiva, l’uso emergenziale di un certo farmaco.
- La pandemia dei non-vaccinati
Il miglior hashtag di tendenza dell’intera pandemia. Da quando esistono il Generale Figliuolo e la la campagna vaccinale, in Italia si ammalano, vengono ricoverati e muoiono di Covid solo i renitenti al vaccino. Tra i paesi occidentali ad altissimo tasso di vaccinazione, l’Italia è l’unico paese in cui si verifica questo dato. In Israele, Islanda e U.K. succede l’esatto contrario. Ma non è un fatto di DNA e nemmeno il farmaco genico. È ….
- Il Green pass per lavorare adottato in tutto il mondo
Post muto.
Non è nemmeno che si chieda la luna… Ma un’informazione con qualche attinenza con la realtà e soprattutto intellettualmente onesta.
Continua la lettura con: La classifica delle 10 PAROLE del DIALETTO milanese più USATE (con i significati)
LAURA LIONTI
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