Un’economia post bellica ci attende, la società sta cambiando le sue regole di base, nessun settore commerciale è più quello di prima. C’è da domandarsi, con ironia, se gli antichi mestieri che hanno fatto di Milano una città operativa, creativa e all’avanguardia possano essere d’esempio o addirittura tornare in àuge…
Eccone 5, tra i nostri preferiti, in aggiunti che avevamo già pubblicato qui:
El MENAFRECC, el FIRUNATT, lo STRASCEE: altri 5 MESTIERI ANTICHI che hanno fatto la storia di MILANO
#1 El menafrecc
E’ lo spazzacamino che, con il suo giovane garzone e con la sua attrezzatura formata da spazzolini di ferro, ganci e corde, girava per il quartiere gridando “mena frecc!”. Il suo compito era quello di pulire camini e stufe e il suo aspetto non tradiva il ruolo: come si diceva in dialetto, l’era negher de fuliggine.
#2 El firunatt
Lavoro che oggi si definirebbe stagionale, visto che il suo compito consisteva nel girare per le strade in autunno vendendo collane di castagne.
Ce lo ricorda anche un adagio in dialetto:
“A Milan, tra i vari mestée ambulant,
gh’eren i vendidor de castegn lessàa,
pelàa o cont el guss e rostii oltertant.”
#3 El Barbee
Era l’odierno barbiere per uomini. Al tempo non si usava farsi la barba da soli, ma ci si recava dal barbee, un posto in cui barba e capelli erano solo una parte del rito. Qui infatti gli uomini si trovavano e si svagavano, sentendosi in famiglia.
#4 Lo strascèe
Era l’uomo delle cianfrusaglie. Si piazzava al centro dei cortili con il suo carretto colmo di oggetti di ogni genere, che oggi definiremmo ciarpame, attirava l’attenzione con una trombetta e nel giro di pochi minuti le donne delle abitazioni arrivavano a rapporto, portando con loro tutte le cose che non servivano più in casa. Lui analizzava la merce, se era di suo gusto la pesava sulla stadera, una bilancia che funzionava con le leve, e fissava il suo prezzo. Il pagamento consisteva in un paio di pani di sapone per il bucato.
#5 El moletta
Era l’arrotino che, con il suo carretto di legno con una mola a pedale, girava per le strade della città e offriva il suo servizio: limare i coltelli, le forbici e gli attrezzi da lavoro per la campagna. Un mestiere che, a dire della canzone qui sotto, era piuttosto redditizio:
“Mè pader ciappa i zvanzigh
E mi ciappi i quattrin,
quand sarà mort mè pader
faroo el moletta mì”
BARBARA VOLPINI
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