Ferdinando Bocconi, senatore del Regno d’Italia, imprenditore nel settore tessile, inviato dell’esercito italiano nel Mezzogiorno per la repressione del brigantaggio, proprietario della Rinascente ante litteram, fondò l’Università che ancora oggi porta il suo cognome nel 1902, per assicurare alla città di Milano una classe dirigente colta, preparata e convergente all’imprenditorialità.
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Dopo aver raggiunto la massima notorietà e acquisito le maggiori onorificenze, Ferdinando Bocconi morì nel 1908, ricevendo sepoltura presso il Cimitero Monumentale. E non in una posizione qualsiasi, bensì proprio al suo ingresso, all’interno di un maestoso edificio composto da quattro colonne monolitiche, con grandi sculture rappresentanti la Speranza, il Dolore, la Maternità, la Rassegnazione e la Religione, tutte in canonico stile liberty, e con al centro, sopra un ricco basamento decorato, un maestoso Cristo in croce contornato dagli angeli.
Il monumento dedicato a Bocconi tecnicamente è un’edicola, cioè una struttura funebre solitamente commissionata da influenti famiglie che desiderano la tumulazione dei propri membri in luoghi sontuosi, in questo caso presso il Monumentale. La parola edicola deriva infatti dal latino aedicŭla, “tempietto”.
Un palco alla Scala dedicato, una rettoria col suo nome, un’Università prestigiosa e pure un’edicola: Ferdinando Bocconi, in vita, si è preso tutto.
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