La galleria del Vento fu inventata da Gustave Eiffel. Pochi sanno che a Milano si trova un esemplare sofisticato, unico in Europa. Al suo interno avvengono i test che vedono come protagonisti ponti, edifici ma anche atletici olimpici. Ma come funziona esattamente? E dove si trova?
A Milano la GALLERIA DEL VENTO più grande d’Europa
# L’intuizione di Eiffel: soffiare il vento contro un oggetto fermo. Il Politecnico di Milano ospita la più grande d’Europa
La prima galleria del vento dello storia fu realizzata nel 1912 da Gustave Eiffel, l’ideatore del famoso monumento parigini che porta il suo nome, la Tour Eiffel. La sua idea innovativa fu quella di provare l’inversione cinematica quindi di soffiare il vento contro un oggetto fermo e non viceversa.
Dal 2001, dopo circa dieci anni dalla sua ideazione, il Politecnico di Milano ospita la galleria del vento a strato limite più grande d’Europa. Furono proprio i ricercatori e i professori dell’università a progettare i 14 metri di larghezza per 4 di altezza con una camera a bassa turbolenza di circa 4×4 metri.
# La camera a strato limite e quella a bassa turbolenza. Sportivi olimpici come Viviani e Zanardi hanno testato le sue funzionalità
La galleria può essere vista come un laboratorio nel quale testare, tra le tante opzioni, veicoli e aerei, semplicemente utilizzando la camera a strato limite e una a bassa turbolenza. Ma cosa si intende per “camera a strato limite“?
Significa che riproduce in scala il vento naturale per soffiare contro un qualcosa che è fermo come, per esempio, un edificio. La camera a bassa turbolenza invece viene utilizzata per testare gli oggetti che si muovono in aria ferma, come elicotteri e treni ad alta velocità. Dalla galleria sono passati numerosi atleti italiani e non solo. Tra i tanti spiccano per i loro meriti sportivi, i campioni olimpici Elia Viviani e Alex Zanardi.
# 14 ventilatori elettrici e un costo di funzionamento di oltre 300 mila euro l’anno
Per la realizzazione il Politecnico di Milano ha investito ingenti quantità di denaro, motivo per il quale tuttora gli investimenti dipendono totalmente dall’ateneo anche se direttamente finanziati da istituzioni o tramite collaborazioni con aziende private. Per il solo mantenimento tra costi di funzione e costi per il personale, vengono investiti annualmente la bellezza di 300 mila euro che rendono possibile il funzionamento della struttura dotata di 14 ventilatori elettrici con una potenza di due megawatt.
La velocità raggiunta all’interno della camera a strato limite è di 15 metri al secondo, a differenza di quella a bassa turbolenza che raggiunge i 55 metri al secondo, oltre i 200km/h.
# I 4 settori trattati
Sono quattro i settori in cui vengono testate le funzionalità della Galleria e sono: l’ingegneria civile, il settore collegato agli aeromobili e agli elicotteri, il progetto per la riduzione delle emissioni nel trasporto aereo “Clean Sky” di Horizon 2020 e per finire il settore legato alla wind energy portato avanti soprattutto grazie ai sistemi di finanziamento istituzionali della Comunità europea. Tempi più ristretti, circa 1/3 dell’anno, vengono impegnati nell’ambito sportivo, attività senza alcun dubbio più divertente rispetto alle precedenti.
# Juventus Stadium, City Life e Bosco verticale sotto la lente d’ingrandimento della Galleria
In passato le potenzialità della galleria sono state sfruttate per testare la distribuzione della pressione sul mantello esterno di edifici come lo Juventus Stadium di Torino o quelli di City Life a Milano, dando agli ingegneri i carichi che servono per dimensionare la facciata. I test che hanno portato a un dimensionamento corretto traducibile in risparmi economici.
Un altro progetto testato è quello che vede come protagonista il “Bosco verticale”, dove l’obiettivo era quella di evitare che gli alberi, che tanto contraddistinguono l’opera di Stefano Boeri, potessero volare. Il costo dei test per palazzi o stadi si aggira intorno ai 50 mila euro, diversamente per un ponte di grande luce che può arrivare fino ai 150 mila euro.
# Il ponte sullo stretto di Messina aveva il via libera alla costruzione
Uno dei progetti posti sotto osservazione dalla Galleria è quello inerente al ponte sullo stretto di Messina dove, nel 2004 e nel 2010, si è giunti alla conclusione che il vento non avrebbe impossibilitato la realizzazione del ponte sullo stretto. I test riguardanti i ponti sono i più delicati perchè sbagliando potremmo trovarci davanti a brutte situazioni. Per questo motivo tutti i progetti passano attraverso più valutazioni indipendenti.
Fonte: Corriere.it
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MARCO ABATE
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