Dov’è il Cremlino? A Città Studi. Questo risponderà ogni milanese DOC. Vediamo come torna a splendere.
Il CREMLINO di Milano torna a risplendere
# Liberty, Art Deco e anche un po’ Soviet
In Via Colombo 81 a Milano, a Città Studi nelle vicinanze di Via Pascoli, c’è l’Istituto Giuliana Ranzoni che è la sede della Facoltà di ricerche chimiche e biomediche.
A volerlo è stato un imprenditore brianzolo, Luigi Ronzoni, che lo ha dedicato alla madre per donarlo alla ricerca scientifica, di cui era appassionato mentore.
Il progetto è sorto tra il 1924 e il 1927, a cavallo tra la “fine” dell’epoca Liberty e Art Deco e l’arrivo delle prime fortificazioni di cemento armato.
Le forme fantastiche deco e l’imponenza un po’ Soviet della struttura, sovrastata da due cupole e pinnacoli hanno scatenato la fantasia dei milanesi che lo hanno soprannominato “Il Cremlino di Milano”.
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# Dalle steppe dell’Est milanese a protagonista di Città Studi
Il progetto è stato ideato da Ettore Milinari, eminente accademico di estrazione socialista, completato dal figlio Vittorio in collaborazione con Giacomo Nicoli e il contributo di un esperto di cemento armato, l’ingegnere Arturo Danusso.
Quando è stata scelta la sede dell’Istituto nel 1924 Via Giuseppe Colombo era una zona molto isolata. L’isolamento “nelle steppe dell’Est milanese” e il carattere imponente della struttura, hanno fatto guadagnare il soprannome al Cremlino.
L’Istituto Giuliana Ranzoni si sviluppa su oltre 1.500 m² ed offre perfezionamento post universitario. Dotato di laboratori chimici e biochimici, è sede di Facoltà di ricerche.
Grazie all’espansione urbana di Milano, oggi non è più isolato da tutto ma è uno dei punti nevralgici di Città Studi e, a quasi 100 anni dalla sua costruzione, torna a risplendere con la conclusione dei lavori di restauro.
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# Il Cremlino di Mosca ha origini milanesi
Ma è Milano che ricorda Mosca oppure il contrario? Già, perché la Facoltà di ricerche chimiche e biochimiche ricorda il Cremlino ma anche viceversa: il palazzo più famoso di Russia in realtà ha una storia che lo avvicina a Milano. Il Cremlino, stavolta quello moscovita, lega Mosca a Milano fin dai tempi del rinascimento italiano.
Nel 1494 un architetto milanese, Aloisio da Carcano, è chiamato a Mosca da Ivan III come capo architetto incaricato di completare i lavori di fortificazione del Cremlino. Aloisio, soprannominato poi Aleviz Milanets e Aleviz Frjazin, ha completato le mura, iniziate da un altro milanese, Pietro Antonio Solari.
Sulla Piazza Rossa di Mosca c’era il fossato di protezione al Cremlino, realizzato da Aloisio e chiamato Alevizov, rinforzato in mattoni e calcare. Aleviz Milanets ha poi risalito il fiume Neglinnaya per realizzare una diga a monte di Mosca e un ponte per l’attraversamento.
In questa affascinante opera dell’azione umana, possiamo contare sul Kreml Milanetz e sul Cremlino di Mosca e farci ispirare da queste solide fortezze Soviet, per ritrovare un’altrettanto solida pace?
Fonte (opera di riqualificazione): Blog.UrbanFile.org
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LAURA LIONTI
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