La prossima volta che passerete davanti alla Basilica di San Marco, non potrete fare a meno di ricordare ciò che sta per esservi raccontato.
La Basilica di SAN MARCO: il mistero del sogno dei TRE NUMERI MAGICI
I protagonisti di questa vicenda magico-fantastica sono il nonno dell’architetto milanese Paolo Mezzanotte, ideatore dell’ attuale sede della Borsa di Milano a Piazza Affari, e la celebre Basilica di San Marco nel cuore della città.
# Il sogno
La Vicenda, riportata da Paolo Mezzanotte in uno dei suoi volumi di itinerari sentimentali in giro per Milano, ha inizio con un sogno fatto da suo nonno Gaetano.
Era andata così: il padre (il bisnonno di Paolo) gli era apparso in sogno, spettrale in volto e con gli occhi spenti. Lo aveva condotto per un labirinto di stanze vuote fino a che non si era ritrovato nella Basilica di San Marco, insolitamente deserta. Poi lo aveva introdotto nella sacrestia e lo aveva fatto fermare di fronte ad una vecchia tela appesa alla parete. Il fantasma del padre aveva afferrato la cornice del quadro con una mano e lo aveva sollevato. Ed ecco la visione: sopra l’intonaco rovinato da una macchia rossa di ruggine, erano apparsi confusamente tre numeri. Il nonno aveva cercato affannato gli occhiali nella tasca per leggere le cifre, ma non fece in tempo a trovarli che si svegliò di soprassalto.
# La scoperta
Il signor Gaetano riuscì a resistere alla tentazione per due giorni, ma al terzo la curiosità ebbe la meglio. Si recò allora davanti alla Basilica di San Marco, vi entrò e raggiunse la sacrestia.
Qui era appesa una tela del Cinquecento, che credo esista ancora oggi, in cui è raffigurato un vecchio gentiluomo vestito di nero e dallo sguardo accigliato. Il signor Gaetano riconobbe nel quadro quello del sogno. Allora afferrò la cornice e sollevò la tela. Sul retro c’era un intonaco un po’ screpolato, una macchia rossa di ruggine e sopra questa si leggevano nitidamente tre numeri: 62,44,56…..
La prima cosa che fece il nonno fu giocare quel terno per due sabati consecutivi, ma questi non uscirono sulla ruota di Milano. Il terzo sabato non giocò perché trovo il botteghino chiuso e il lunedì successivo, passandoci davanti, rabbrividì vedendo che i tre numeri erano effettivamente usciti.
Era solo un sogno
Il nonno, raccontando la triste fine della vicenda a degli amici, fu garbatamente preso in giro. Per non essere trattato da cialtrone, decise allora di portare gli amici a vedere di persona quei numeri sulla parete. Entrati nella chiesa e raggiunto il quadro nella sacrestia, il nonno afferrò la cornice della tela, la sollevò, ma sulla parete nessun numero. Solo intonaco scrostato e la macchia rossa di ruggine.
I tre numeri erano scomparsi così misteriosamente come erano apparsi. La storia di Gaetano Mezzanotte finisce tristemente in questo modo, ma, chissà, forse un giorno qualche milanese li vedrà ricomparire.
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LETIZIA DEHO’
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