Amici e soprattutto amiche amanti del più famoso fra i felini, finalmente un articolo che fa per voi. Sì, perché diciamoci la verità, la comparazione fra diario del gatto e del cane che si trova ormai da tempo sul web è solo una delle tante azzeccatissime distinzioni che si possono elencare fra questi due animali domestici, con una certezza che ben pochi hanno il coraggio di ammettere: i gatti, signore e signori miei, hanno davvero una marcia in più.
E tra i gatti di Milano un posto speciale lo hanno loro: i piccoli abitanti del Castello Sforzesco, una colonia di gatti che nulla ha da invidiare all’allegra combriccola del capolavoro Disney “Gli Aristogatti”. Vediamo la loro storia.
La storia dei GATTI (e della GATTARA) più FAMOSI di Milano
# Le nobili origini
Che i gatti abbiano abitato il Castello Sforzesco di Milano fin dagli albori è risaputo. In tempi antichi venivano tenuti dalla casata degli Sforza per scacciare i topi dalle preziose biblioteche, evitando così di correre il rischio che i roditori potessero danneggiare i preziosi volumi in esse contenuti. I gatti potevano girare liberamente, dai giardini al piano terra fino agli angoli dei sottotetti. Con il passare degli anni ebbero meno libertà a causa delle reti di controllo che ne vietavano l’ingresso in alcune parti. La leggenda dice che alcuni dei gatti che si aggirano oggi da queste parti siano i discendenti di quelli che un tempo vennero “assunti” dai nobili per scacciare animali infestanti, e che gli altri siano vittime degli abbandoni.
# Una “famiglia” di 60 gatti (regolarmente censiti)
Quel che è certo è che ancora oggi, alle pendici del Castello, fra i fossati e le mura d’ingresso un mondo felino si incrocia con la storia moderna e medioevale. I gatti scorrazzano principalmente nell’erba del fossato interno quando fa caldo, mentre d’inverno si rifugiano nei milioni di cunicoli, nelle stanze del piano terra o negli angoli della Piazza D’Armi. La più famosa colonia felina di Milano conta una sessantina di gatti tutti sterilizzati e regolarmente censiti, e da tempo affascina milioni di turisti e curiosi di ogni dove. Ma per quanto possano essere autonomi e poco propensi a farsi dire come vivere, anche i gatti hanno bisogno di supporto dagli esseri umani.
# La gattara più famosa di Milano
La colonia di gatti sopravvive grazie al lavoro meticoloso (e del tutto volontario) di Rosi Soroni Salvadori, che da oltre trentacinque anni porta cibo, crocchette e tanto amore, facendosi di tanto in tanto anche aiutare con piccoli ma significativi contributi dal Comune di Milano che su queste iniziative sensibili, dobbiamo dirlo, non è mai stato cieco. Per quanto riguarda la gerarchia, Trampy (la gatta più anziana), Rosina, Nini e Picci abitano ancora un lato della piazza d’armi mentre Cleopatra resta nascosta tutto il giorno, fino all’imbrunire. Impossibile spiegarvi chi siano. Visitate il Castello e, se avrete la fortuna di incappare nella Salvadori, vi indicherà lei chi sono i furfantelli a quattro zampe citati poco sopra. Della sterilizzazione dei gatti si occupano da sempre due veterinari amici di Rosi, Silvia Scarabelli e Filippo Maraffi, che hanno preso a cuore il benessere della colonia felina.
Ancora oggi in Piazza d’Armi, ovvero l’interno del Castello, si organizza una raccolta fondi e generi alimentari per felini che possano supportare l’opera della signora Salvadori.
Continua la lettura con: 7 STORIE curiose del CASTELLO SFORZESCO
CARLO CHIODO
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