Veloce come un aereo, costa come dieci ville, prodotta in un solo esemplare. Con antenati d’oro. Vediamo la sua storia che nasce sotto la Madonnina.
L’auto più COSTOSA al MONDO ha origini milanesi
# La Bugatti nasce in Francia ma ha origini italiane. Troppo giovane per firmare il primo contratto
La Bugatti nasce in Francia ma ha origini italiane. Infatti l’ideatore Ettore Bugatti, nasce a Nova Milanese nel 1881. Nel suo periodo milanese, lui e la sua famiglia abitavano in Piazzale Baiamonti 3, vicino all’attuale Ceresio 7. Dopo gli studi presso l’Accademia di Brera si cimentò nel 1898 nella costruzione della “Tipo 1”, la prima vettura a montare gli pneumatici di un’altra azienda milanese, la Pirelli & C grazie anche all’esperienza nell’officina della Prinetti e Stucchi di via Tortona.
I conti Gulinelli di Ferrari, viste le abilità del giovane Bugatti, decisero di finanziare il progetto Bugatti Tipo 2 in grado di fargli vincere il premio all’esposizione automobilistica di Milano. Il riconoscimento aprì al giovane Bugatti le porte di Niederbronn, in Alsazia, stabilimento del barone Eugène De Dietrich. Troppo giovane per firmare un contratto, l’accordo venne siglato dal padre Carlo. Dopo vari progetti il barone si tirò indietro e il giovane decise di provare una nuova esperienza grazie al finanziamento di Emile Mathis, giovane imprenditore di Strasburgo.
# Bugatti Royale. Obiettivo: surclassare Rolls-Royce e Maybach
Nella seconda metà degli anni venti il giovane Bugatti si pose un nuovo obiettivo che consisteva nel surclassare le prestigiose Rolls-Royce e Maybach. Il risultato fu la Bugatti Royale, detta anche Bugatti Gold per le parti in oro del prototipo, considerata ancora oggi una delle auto più lussuose di sempre. Ma non la più costosa: perchè la Bugatti riuscì a superare se stessa. Ma procediamo con ordine.
Della Bugatti Royale vennero prodotti 6 modelli ma, a causa della crisi del 29, furono solo 3 le auto vendute. Durante la seconda guerra mondiale la famiglia Bugatti perse il controllo dell’azienda e, per evitare la vendita all’asta, decise di cederla volontariamente ricavandone circa 150 milioni di franchi, tanti ma non quanto era il valore reale che si aggirava sui 300 milioni. Il 21 agosto 1947, a seguito di un’embolia, Ettore Bugatti viene a mancare. Dal 2000 il suo nome è inserito nell’Automotive Hall of Fame con tutte le maggiori personalità legate al mondo dell’automobile.
# L’auto più costosa di sempre: Bugatti Voiture Noire, 11 milioni di euro, raggiunge i 420 km/h
Dal 1998 Bugatti è un marchio del gruppo tedesco Volkswagen Aktiengesellschaft che ha creato ad hoc una società finanziaria denominata Bugatti Automobiles. Per i 110 anni di storia del brand, la Bugatti Automobiles ha deciso di produrre la macchina più costosa al mondo. La Bugatti Voiture Noire: 11 milioni di euro, personalizzazioni escluse.
L’auto è stata realizzata come tributo alla Atlantic tipo 57 coupé SC 57 ed è stata presentata al Salone di Ginevra del 2019. Prodotta in un solo esemplare, ha un corpo in fibra di carbonio fatto a mano e impiega lo stesso motore W16 quadriturbo della Bugatti Chiron da 8 litri, 1.500 cavalli e 1.600 newtonmetri, capace di farle toccare i 420 chilometri orari.
Continua la lettura con Il GARAGE TRAVERSI: la celebre autorimessa diventerà uno dei luoghi più lussuosi di Milano
MARCO ABATE
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.